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Le dichiarazioni Matthew, il primo componente della famiglia ad essere sentito in aula

E’ un vero e proprio ‘j’accuse’ quello di Mattew Caruana Galizia, figlio della blogger maltese Daphne, uccisa con un’autobomba il 16 ottobre 2017. Secondo il giovane la madre è stata uccisa prima che potesse pubblicare la rivelazione completa di quanto si celava dietro il progetto e la gestione della centrale termoelettrica di Malta, vicina alla bancarotta, nonché dietro al contratto di fornitura del gas azero. In aula al Tribunale della Valletta, dove si celebra il processo sull'assassinio della giornalista maltese e davanti a Yorgen Fenech il magnate ritenuto mandante del delitto nonché principale imputato, Matthew Caruana Galizia ha precisato che Daphne aveva anche altre fonti. Inoltre ha rivelato e consegnato alcune email da lei ricevute all'inizio del 2017 che esponevano gravi problemi finanziari dell'intero progetto Electrogas (partecipato anche da Siemens e da una controllata dello stato azero). Inoltre Matthew, il primo esponente della famiglia Caruana Galizia ad essere ascoltato come testimone nell'inchiesta giudiziaria, ha fornito prove che dimostrerebbero come Fenech fosse il perno dell'intero progetto ed il contatto chiave con il governo, al punto che "gli altri azionisti avevano paura di lui". Una delle email, inviata dal direttore commerciale di Electrogas, Catherine Halpin, allo stesso Fenech indica chiaramente che gli altri investitori erano "molto preoccupati" perché le banche erano sul punto di ritirare i finanziamenti concessi al megaprogetto. In un'altra comunicazione Halpin spiegava a Fenech che gli altri investitori non avevano intenzione di subentrare alle banche nei finanziamenti necessari. "Mia madre era sul punto di pubblicare tutto questo, ma è stata interrotta dall'assassino" ha detto Matthew, più volte interrotto dai legali della difesa.

Foto © Continentaleurope

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