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"Le mafie continuano i loro tradizionali interessi con la presenza sui territori e lo sfruttamento di ogni forma possibile di arricchimento illegale. Emerge dal rapporto quanto imperversino droga, gioco d'azzardo, ma anche la presenza di sfruttamento nell'agricoltura e non solo, l'edilizia, penso alla tratta, alla prostituzione, un lungo elenco di elementi. E abbiamo delle leggi inique e insufficienti" al contrasto di certi fenomeni. Così Don Luigi Ciotti, presidente di 'Libera', intervenendo alla presentazione del 'Quarto Rapporto sui Fenomeni Corruttivi e di Criminalità Organizzata in Toscana. Anno 2019'. "Sul gioco d'azzardo ad esempio si sono fatti dei piccoli passi ma poi si è scesi sempre a dei compromessi, con delle gravi responsabilità - ha aggiunto il fondatore del Gruppo Abele -. E così sulla corruzione: dei passi in avanti, ma ci sono ancora delle falle. E così sul mondo degli stupefacenti, al di là del grande e generoso impegno che le forze di polizia e la magistratura portano avanti. E dov'è la prevenzione?". “Noi andiamo a stagioni, ed anni fa si è fatto tutto ed il contrario di tutto, e poi si passa ad altro - ha proseguito Don Ciotti -. Poi la bandiera della legalità, e si passa ad altro. Ci vuole una continuità, ci vogliono dei meccanismi legislativi chiari, senza mezze misure, senza compromessi, sennò non ne usciremo mai fuori". Don Ciotti ha poi parlato anche delle infiltraizoni mafiose nell'economia: "E' sempre piu' difficile distinguere fra crimine economico e crimine mafioso, e questo spiega anche il dilagare della corruzione, terreno comune fra una mafia imborghesita ed una società avida di soldi e di poteri. Non dimentichiamoci che tanto denaro che le mafie fanno qui in casa nostra lo investono e ha permesso loro di globalizzarsi, di fare grandi investimenti, di riciclare il loro denaro. Le troviamo in tutta Europa, in America Latina, troviamo anche le nostre mafie con le loro connessioni, e devo anche dire che le organizzazioni mafiose sono sempre più intelligenti da un punto di vista tecnologico e finanziario, con nuovi intrecci e nuove vocazioni criminali e nuove strategie di penetrazione". E infine ha aggiunto: "Il business mafioso transnazionale è globale con livelli sempre più sofisticati. Non possiamo contrastare le mafie se al tempo stesso non ci liberiamo di un sistema economico fondato sull'accumulo privato di ricchezza, sull'idolatria del denaro, un mondo che certi poteri politici ed economici sembrano aver costruito a misura di mafia".

Foto © Imagoeconomica

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