Presentata la nuova pubblicazione del giornalista
Un lavoro meticoloso di inchiesta, riannodando i fili della storia e mettendo insieme documenti e testimonianze su 50 anni di misteri e malaffari che si sono consumati all'interno della potente Curia di Roma. C'è tutto questo nell'ultimo libro del giornalista e scrittore Gianluigi Nuzzi, "Il Libro Nero del Vaticano" (edito da Chiarelettere).
Intervistato da Davide Turrini per ilfattoquotidiano.it, Nuzzi ha presentato la sua nuova opera in cui vengono ripresi quei fatti già raccontati in "Vaticano Spa" (2009), "Sua Santità" (2012), "Via Crucis" (2015), "Peccato originale" (2017) e "Giudizio universale" (2019), con l'aggiunta di documenti inediti. "Undici anni fa ero partito scoprendo il conto di Giulio Andreotti allo IOR, con la storia della maxi tangente Enimont, dalla prospettiva Vaticana, dove allo IOR sono stati riciclati i soldi di quella tangente che fu pietra angolare di Mani Pulite - ha raccontato il conduttore di Quarto Grado - passando per le radici del male all'interno della Curia, con Emanuela Orlandi che sparisce, la morte di Papa Luciani e il riciclaggio dello Ior, fino ad arrivare al tentativo di Papa Francesco di mettere le cose a posto".
Nel video, pubblicato anche sui social, viene ricordato anche il processo che lo stesso Nuzzi ha subito assieme a Emiliano Fittipaldi dal tribunale del Vaticano per la divulgazione di notizie e documenti riservati nell’ambito del processo “Vatileaks”. Entrambi furono poi assolti.
Nel suo intervento Nuzzi ha anche ricordato come il Vaticano abbia avuto grandi influenze anche nel nostro Paese. "Molti pensano che il Vaticano è un altro Stato, ma il Vaticano deve all'Italia un sacco di soldi di Imu non pagato sui beni immobiliari. E la Unione Europea ha sollecitato l'Italia a farci dare i soldi, ma nessuno dai pentastellati, alla Lega, al Pd, alla Meloni, a Forza Italia va a chiedere al Vaticano questi soldi. Noi abbiamo questo credito che è congelato".
Nel libro, dunque, si parla dei privilegi di cardinali all’ombra del Vaticano, delle trame di potere, degli scandali sessuali, delle speculazioni finanziarie, degli incroci di mafia e massoneria, fino ad arrivare al tentativo di riforma per una trasparenza della chiesa del Pontefice argentino. Un dato di fatto che Nuzzi, nel suo intervento, ha saputo raccontare con estrema semplicità: "I Papi in genere non si occupano di denari, ma della missione teologica ed evangelica della Chiesa, senza guardare le fatture degli appalti. C'è una parte di Curia romana che sulla distrazione dei Papi ha campato e proliferato per generazioni. E Papa Francesco ha fatto qualcosa di straordinario. Questo Papa, quando è arrivato nel 2013, il 3 luglio ha chiamato tutti i cardinaloni della Curia chiedendo le fatture di diversi lavori che venivano fatti".
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