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Ieri un giudice tedesco ha deciso che mettere la foto dell’attore protagonista del “padrino”, iconografica della mafia, accanto a quella di Falcone e Borsellino non rappresenta una violazione della memoria dei due magistrati antimafia.
La cosa che più sorprende non è tanto la decisione in sé, ma la sua motivazione: il ricorso è stato respinto perché "il giudice Falcone ha operato principalmente in Italia e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria".
Su questa decisione appaiono doverose alcune considerazioni:

1. Rispetto alla pericolosità del fenomeno mafioso dimostra una inconsapevolezza che pare figlia del disinteresse a contrastarlo. Occorre ricordare come abbiano lavorato per molto tempo in una pizzeria di Amburgo i killer di Rosario Livatino - siciliani emigrati in Germania - che da lì partirono per compiere l’omicidio e vi fecero ritorno come in un rifugio sicuro.

2. Non tiene presente il fatto che il fenomeno mafioso è già presente su quel territorio ed in poco tempo può moltiplicarsi e - ove necessario - può manifestarsi in modo fortemente violento. Come è già accaduto in occasione della c.d. strage di Duisburg, che ha provocato grande allarme in Germania. Ma evidentemente passato un po’ di tempo si ritiene che si sia trattato di un fatto occasionale. Speriamo bene...

3. Forse considera la mafia un fenomeno di costume, incapace di attecchire da quelle parti. Ma la mafia è purtroppo un sistema di potere che - ove ci siano le condizioni - può operare ovunque. Anzi, privilegia i territori ove vi è ricchezza ed impreparazione a fronteggiarne l’azione.

4. Rischia di offendere l’intelligenza e la cultura dello stesso popolo in nome del quale è stata pronunciata, sostenendo che Giovanni Falcone non sia conosciuto dalla gente comune. Falcone, come Borsellino, è simbolo ineguagliabile di legalità in tutto il mondo intero e il suo busto campeggia nelle accademie FBI americane.

5. Il paese dove è stata emessa questa sentenza farebbe bene a riparare presto a questo grave errore commesso, dimostrando che si è trattato di una motivazione occasionale ed isolata. altrimenti dovremmo ritenere che smentisca se stesso visto che un paio di mesi fa - al termine della Conferenza Onu contro la criminalità transnazionale riunita a Vienna - ha approvato all'unanimità insieme ad altri 190 Paesi una risoluzione che riconosce il ruolo di Falcone alla lotta al crimine organizzato internazionale. Ma soprattutto ha votato in questi anni, insieme agli altri stati, risoluzioni ed impegni internazionali contro la criminalità che traggono ancora ispirazione dall’intuizione e dal lavoro di Giovanni Falcone.
E se accostare alla sua immagine il quadro sbagliato avrebbe potuto rappresentare una offesa alla sua memoria, dire che non è conosciuto se non dagli addetti ai lavori, significa affermare che è morto per niente.
E questo la comunità mondiale non lo può tollerare.

Tratto da: facebook.com

Foto originale © Franco Zecchin

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