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L’inchiesta di Report sul ritiro di un rapporto dell’OMS che sollevava criticità sulla preparazione dell’Italia alla pandemia

Qualche mese fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità elogiava l’Italia in un video divenuto virale in tutto il mondo, poi ricondiviso anche sui profili social del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza. L’Italia è stata presa come Paese modello dall’OMS per serietà, prontezza e spirito di sacrificio per come ha risposto alla pandemia da Coronavirus. Ma non è tutto oro quello che luccica. Esiste un documento redatto proprio dall’OMS risalente ai primi mesi dell’emergenza sanitaria che smonterebbe pezzo per pezzo il simulacro tirato su dall’OMS. Si tratta di un rapporto indipendente molto dettagliato che qualcuno ha fatto provvidenzialmente sparire. Il rapporto è stato redatto, revisionato e persino firmato da personalità autorevoli e di vertice dell’OMS (tra i quali Hans Kluge, capo della divisione europea dell’OMS), eppure il giorno dopo la sua pubblicazione la stessa Organizzazione ha fatto pressioni affinché venisse immediatamente ritirato. Come mai? E cosa c’era di così compromettente da farlo ritirare? A chiederselo è Report, la trasmissione incubo della classe dirigente italiana che ha ripercorso passo passo tutta la vicenda. Il documento, dal titolo “Un dossier senza precedenti”, è stato scritto nella sede di un distaccamento dell’OMS a Venezia da un gruppo di dieci ricercatori. "Un lavoro immenso con dati aggiornati al giorno prima, cosa mai successa nell’OMS”, ha raccontato Francesco Zambon coordinatore dell’ufficio europeo per i piccoli stati dell’OMS, nonché leader del gruppo di lavoro che ha redatto il dossier. Al suo interno il dossier faceva una fotografia impietosa della risposta italiana alla emergenza descrivendola con aggettivi come “improvvisata” e “caotica”. In particolare i ricercatori certificavano che l’Italia non aveva un piano pandemico aggiornato e soprattutto adeguato. Veniva confermato sempre lo stesso risalente al lontano 2006, poi riproposto praticamente senza varianti nel 2017. Cosa che avrebbe messo in imbarazzo l’ex direttore generale del ministero della Salute, oggi numero due dell’OMS, Ranieri Guerra il quale, tra l’altro, è tra i revisori del rapporto sparito (nonostante neghi di saperne qualcosa). E’ lui che avrebbe dovuto aggiornare, secondo Report, i piani pandemici che vanno ridefiniti ogni tre anni. Ma il dossier denunciava molto altro. Puntava l’indice, ad esempio, anche contro l’assenza di dispositivi di protezione per medici e infermieri che finivano quindi per contagiarsi. Così come la scarsità di test per scovare i positivi. Il dossier esprime un giudizio negativo anche sui tempi di reazione delle autorità sanitarie alla pandemia e la presenza di un protocollo che non aiutava a individuare i malati di Covid. Ecco quindi che ci si è mossi subito per richiedere la rimozione del rapporto, intorno al quale, riporta Report, “si sarebbe scatenato un conflitto all’interno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha coinvolto anche il ministero della Salute” che ne seguiva le linee guida.
Secondo una ricercatrice dell’OMS raggiunta dai giornalisti Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini, Ranieri Guerra avrebbe addirittura minacciato l’autore del rapporto ordinandogli di ritirarlo, pena la sua defenestrazione dall’OMS. Il rapporto, ha detto la ricercatrice, è noto anche al ministro della salute Roberto Speranza. Ma del rapporto è a conoscenza anche Tedros Adhanom, il direttore generale dell’OMS. Nella puntata, andata in onda lunedì in prima serata su Rai 3, Report rivela anche la storia del piano nazionale del Comitato tecnico scientifico del ministero della Salute, partorito con ritardo e rivelatosi una semplice analisi di scenari senza veri obiettivi gestionali. Secondo le stime elaborate dal Generale Pier Paolo Lunelli e depositate al Tribunale di Bergamo, almeno diecimila morti si sarebbero potuti evitare. Insomma è evidente che nella complessa gestione dell’emergenza sanitaria e nel marasma di questo 2020 ci siano state clamorose mancanze da parte degli organi competenti ma qualcuno di questo dovrà assumerne le proprie responsabilità.

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