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di AMDuemila
13 in totale i parlamentari “impresentabili". 9 in Campania, 3 in Puglia e 1 in Valle d’Aosta

La Commissione Parlamentare Antimafia ha diffuso la “black list” dei parlamentari impresentabili alle prossime elezioni regionali. Stando al codice di autoregolamentazione dei partiti e la legge Severino, in base alle verifiche disposte attraverso la Direzione Nazionale Antimafia, sono 13 in totale i parlamentari impresentabili. Di cui nove in Campania, tre in Puglia e uno in Valle d’Aosta. Seconda l’Antimafia dei nove candidati campani, cinque sono scesi in campo con il governatore Vincenzo De Luca (ritenuto presentabile). Si tratta di Sabino Basso, Aureliano Iovine, Michele Langella, Francesco Plaitano e, l'unico sotto la scure della Severino, il senologo Carlo Iannace, ex consigliere regionale uscente. Iannace è stato dichiarato sospeso a decorrere dal 31 marzo 2016 dalla carica di consigliere regionale a seguito di una condanna nell'ambito dell'inchiesta “Welfare”. Nel mirino dell'Antimafia anche 4 nomi del centrodestra: 3 candidati con Forza Italia (Monica Paolino, Maria Grazia Di Scala e Francesco Silvestro) e uno con la 'Lega Salvini Campania', Orsola De Stefano.

In Puglia, ha spiegato il presidente della Commissione Antimafia Morra, "tre soggetti risultano non conformi al codice di autoregolamentazione in quanto rinviati a giudizio e con dibattimento in corso. Si tratta di Silvana Albani, ("Puglia Solidale Verde" per Michele Emiliano Presidente), imputata dei reati di falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose (artt. 110, 373, 319, 319 ter c.p. e art. 7 legge 203/1991) Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Catanzaro”. Morra ha poi fatto il nome di Vincenzo Gelardi, ("Partito del Sud Meridionalisti Progressisti" per Michele Emiliano Presidente), imputato di plurimi reati di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose (artt. 110 c.p., 12 quinquies decreto legge 306/1992 e art. 7 Legge 203/1991). Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli. Infine "Raffaele Guido ("Fiamma Tricolore" per Franco Piero Antonio Bruni Presidente), imputato di plurimi reati tra cui tentata violenza privata, lesioni aggravate e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose (art. 110, 56-610, 612, 582-585 c.p. e art. 2,4,7 legge 895/1967 e art. 7 Legge 203/1991). Il cui dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Lecce”.

Anche in Valle D'Aosta spuntano degli “impresentabili”. Dopo lo studio delle liste regionali, nel mirino dell'Antimafia c'è un caso di candidato in violazione della cosiddetta legge Severino: si tratta dell'ex governatore della Valle D'Aosta, Augusto Rollandin, in campo con una nuova formazione autonomista che porta la sua firma, “Pour l'autonomie”. Rollandin, per sei volte presidente della Regione, è stato condannato in primo grado nel marzo del 2019 nell'ambito del processo per un giro di corruzione in Valle d'Aosta: per effetto della Severino è stato sospeso dagli incarichi pubblici (era consigliere regionale della dell'Union Valdotaine). "Credo sia grottesco pensare di dover fare una legge per imporre ai partiti di non presentare candidati 'impresentabili': non si può normare ciò che la morale e il senso delle istituzioni democratiche dovrebbero far apparire doveroso”, ha detto il presidente dell'Antimafia Nicola Morra nel corso di una conferenza stampa a palazzo San Macuto. "Molti gruppi politici - ha spiegato - hanno consultato la commissione per essere aiutati ad esaminare le offerte di candidatura ed evitare così candidature imbarazzanti ma lo sforzo avviato di 'autopurgarsi' non è stato perfetto".

Foto © Imagoeconomica

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