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di AMDuemila
L’allarme lanciato dal secondo rapporto dell'Organismo permanente di monitoraggio e analisi sul rischio di infiltrazione nell'economia da parte della criminalità organizzata

Le mafie, nonostante l’emergenza del Coronavirus, sono alla porta per cogliere al balzo le opportunità prodotte dalla crisi economica per infiltrarsi nei finanziamenti, nel tessuto finanziario e anche nel settore della sanità, dai farmaci, ai dispositivi di protezione antiCovid per arrivare ai vaccini. E’ questo l’allarme lanciato dal report dell'Organismo permanente di monitoraggio e analisi sul rischio di infiltrazione nell'economia da parte della criminalità organizzata voluto dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e presieduto dal prefetto Vittorio Rizzi. Secondo il rapporto “il rischio è rappresentato dall'acquisto di crediti deteriorati delle imprese che gravano sugli asset bancari". In questo settore è ben attiva tra tutte le mafie la ‘Ndrangheta, che disponendo di una grande liquidità di denaro, derivante dal mercato del narcotraffico internazionale, acquista posizioni e asset proprietari nelle compagini societarie, senza per questo trascurare i consolidati interessi nei settori: del turismo e della ristorazione, dei giochi e delle scommesse, della gestione di impianti sportivi e palestre, dalla distribuzione e commercio dei generi alimentari all'autotrasporto. Non solo. Anche il settore della sanità è a grave rischio infiltrazione, oltre ai farmaci, le mafie si starebbero appropriando delle Rsa che, dopo il dramma delle migliaia di morti da contagio in tutta Italia, necessitano di grandi capitali per la ristrutturazione secondo le nuove norme di sicurezza. In questo contesto si sono riscontrati almeno 40 attacchi informatici ai danni di ospedali e aziende sanitarie sventati dalla polizia postale. L'attenzione delle cosche potrebbe ricadere sul settore dello smaltimento dei rifiuti sanitari, prodotti in maniera più consistente a seguito dell'emergenza Covid-19 e su quello dei servizi cimiteriali.
Infine, a lockdown terminato le mafie stanno tornando a spacciare droga da quelle leggere alla cocaina proveniente da Venezuela e Messico. Per fare in modo che il narcotico non venga sequestrato, i carichi vengono spesso mascherati dietro forniture sanitarie o prodotti di prima necessità. E proprio perché i rischi sono aumentati, insieme ad esso sono lievitati anche i prezzi.

Foto © Imagoeconomica

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