di AMDuemila
Sassari, difesa solleva questione incostituzionalità decreto legge del Governo
Non tornerà in carcere il camorrista Pasquale Zagaria. Le sue condizioni di salute si sono aggravate in seguito a esami diagnostici ed è stato ricoverato in Lombardia. Fratello di Michele, boss dei casalesi, Zagaria era detenuto in regime di 41 bis nel carcere sassarese di Bancali. Il 23 aprile gli era stata concessa la detenzione domiciliare perché nelle strutture sanitarie di Sassari non era possibile far proseguire le cure per un tumore alla vescica diagnosticatogli a fine ottobre del 2019. Ieri il Tribunale del riesame di Sassari avrebbe dovuto prendere in esame la richiesta di carcerazione di Zagaria, ma i suoi difensori, gli avvocati Lisa Vaira e Andrea Imperato, hanno chiesto la conferma del differimento ai domiciliari e hanno sollecitato il tribunale affinché sollevi alcune questioni di incostituzionalità del decreto legge che in pratica impone ai giudici di Sorveglianza di rivalutare in 15 giorni se sussistono ancora i motivi legati all’emergenza sanitaria.
La decisione dei giudici è attesa entro pochi giorni. Nel frattempo, secondo quanto riportato dall'agenzia ANSA, a margine dell'udienza gli stessi difensori hanno precisato che le condizioni di salute del loro assistito si sono aggravate. "Pasquale Zagaria si trova ora ricoverato in un ospedale della Lombardia", ha detto l'avvocata Lisa Vaira. "La scorsa settimana si è sottoposto in una struttura sanitaria veneta a un'endoscopia con biopsia di cui ancora non conosciamo gli esiti. Probabilmente a seguito di quest'esame ha avuto ulteriori problemi di salute per cui è stato necessario il ricovero". Dopo le polemiche sulla sua scarcerazione, per Zagaria si prospettano due soluzioni compatibili con lo stato di salute e la necessità di cure adeguate: il trasferimento al carcere di Viterbo, indicato dal Dap, o nella struttura penitenziaria di Opera, a Milano, dotata di centro clinico.
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