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La dura omelia del pontefice contro chi sfrutta i bisognosi in questo periodo di crisi
"Preghiamo oggi per la gente che in questo tempo di pandemia fa commercio con i bisognosi: i mafiosi, gli usurai e tanti altri. Che il Signore tocchi il loro cuore e li converta". E’ con queste parole che Papa Francesco è intervenuto all'inizio della messa del mattino a Casa Santa Marta. Il pontefice ha ascoltato l’allarme dei magistrati antimafia che nei giorni scorsi hanno parlato di maggiore rischio di ingerenza delle mafie in questo periodo di crisi e ha quindi deciso di divulgare un messaggio di ravvedimento durante l’omelia di questa mattina rivolta a chi sfrutta le persone in difficoltà. “Mercoledì Santo è chiamato anche 'mercoledì del tradimento', il giorno nel quale si sottolinea nella Chiesa il tradimento di Giuda. - ha detto il Papa - Giuda se n’è andato, ma ha lasciato dei discepoli, che non sono suoi discepoli ma del diavolo. Anche oggi ci sono i Giuda, persone che tradiscono, anche i propri cari, vendendoli, per i propri interessi e vendono il prossimo”.
In questo senso Papa Francesco ha ripreso le parole di Gesù contenute nel Vangelo di Luca. “Gesù ha dato al denaro una signorìa e diceva: “Non si può servire Dio e il denaro” (cf. Lc.16,13), due signori. È l’unica cosa che Gesù pone all’altezza e ognuno di noi deve scegliere: o servi Dio, e sarai libero nell’adorazione e nel servizio; o servi il denaro, e sarai schiavo del denaro. Questa è l’opzione; e tanta gente vuole servire Dio e il denaro. E questo non si può fare. Alla fine fanno finta di servire Dio per servire il denaro. Sono gli sfruttatori nascosti che sono socialmente impeccabili, ma sotto il tavolo fanno il commercio, anche con la gente: non importa. Lo sfruttamento umano - ha concluso il Papa - è vendere il prossimo”.
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