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Niente fiaccolata a causa del Coronavirus
di AMDuemila
Ore 3.32. Per 309 volte le campane hanno suonato a L'Aquila in memoria delle vittime del tragico terremoto del 6 aprile 2009. Come 11 anni fa, si ripete la circostanza per cui il 5 aprile cade nella domenica delle Palme, e il 6 di lunedì. Così, in una città ancor più silenziosa, a causa delle restrizioni previste per arginare il coronavirus, con i cittadini costretti a rimanere nelle proprie case anziché scendere in strada per la tradizionale fiaccolata, si è comunque tenuta un'intensa cerimonia.
Qui ancora sono impressi i segni ed il ricordo di quanto avvenuto in quella tragica notte in cui si contarono 309 persone decedute e migliaia di feriti.
Alle 19 il sindaco de L'Aquila, Pierluigi Biondi, che nel 2009 era sindaco del piccolo Comune di Villa Sant'Angelo, martoriato dalle perdite, e l'arcivescovo metropolita, cardinale Giuseppe Petrocchi, assieme al prefetto della provincia de L'Aquila, Cinzia Torraco, e il sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo, in rappresentanza dei comuni del cratere del terremoto 2009, hanno deposto un ramoscello d'ulivo benedetto sul luogo dove sorgeva la Casa dello Studente e dove persero la vita 8 studenti.
Poi un grande fascio di luce azzurro si è sollevato da Piazza Duomo fino al cielo. Ugualmente sono stati illuminati i luoghi simbolo della tragedia (via XX Settembre, la stessa Casa dello Studente, Piazzale Paoli, via D'Annunzio e Convitto) con l'accensione di un braciere da parte di un vigile del fuoco e con migliaia di candele alle finestre nel capoluogo di Regione e in tutto il cratere sismico.
Un'atmosfera quasi surreale che ha riportato la mente a quei terribili giorni. Oggi il Paese è impegnato in un'altra battaglia contro una pandemia che si è sparsa in tutto il globo. Un'occasione per riflettere, su ciò che è stato ed anche su ciò che sarà.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio affinché sia sempre mantenuta viva la memoria: "Il ricordo della notte del 6 aprile di undici anni or sono è impresso con caratteri indelebili nelle menti e nei cuori dei cittadini de L'Aquila e di tutti gli italiani. Un terribile terremoto portò morte e devastazioni, gettò numerose famiglie nella sofferenza e talvolta nella disperazione, rese inaccessibili abitazioni, edifici, strade, costringendo a un percorso fortemente impegnativo, prima di sopravvivenza, poi di ricostruzione".
E poi ancora ha aggiunto: "Nel giorno dell'anniversario desidero rinnovare i sentimenti di vicinanza e solidarietà a tutti gli aquilani, a quanti nei paesi e nei borghi limitrofi hanno condiviso sia quei momenti tragici sia gli affanni della ripartenza, ai nostri concittadini di numerosi altri territori del centro Italia che, nel breve volgere di pochi anni, si sono trovati a vivere drammi analoghi e ora sono impegnati, come a L'Aquila, per restituire a se stessi e all'Italia la pienezza della vita sociale e i valori che provengono dalla loro storia". "La ricorrenza di quest'anno si celebra in un contesto eccezionale, determinato da una pericolosa pandemia che siamo chiamati a fronteggiare con tutta la capacità, la responsabilità, la solidarietà di cui siamo capaci. Un'emergenza nazionale e globale si è sovrapposta a quell'itinerario di ricostruzione che gli aquilani stanno percorrendo, che ha già prodotto risultati importanti ma che richiede ancora dedizione, tenacia e lavoro". "La ricostruzione de L'Aquila - ha evidenziato il Capo dello Stato nel messaggio indirizzato al sindaco del capoluogo di Regione - resta una priorità e un impegno inderogabile per la Repubblica. I cittadini hanno diritto al compimento delle opere in cantiere, al ritorno completo e libero della vita di comunità, alla piena rinascita della loro città. Di fronte agli ostacoli più ardui possiamo avere momenti di difficoltà ma l'Italia dispone di energia, di resilienza e di una volontà di futuro che ha radici antiche e che, nei passaggi più difficili della nostra storia, è sempre stata sostenuta da una convinta unità del popolo italiano. Oggi questo senso di solidarietà e di condivisione rappresenta un patrimonio prezioso a cui attingere per superare l'emergenza di questi giorni".

Foto tratta da

ANTIMAFIADuemila
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