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di AMDuemila
Saviano: "Facciamo da argine all'odio con le nostre idee e con le nostre azioni

Ventiquattro condanne con pene che arrivano a 3 anni e 10 mesi. E’ stata questa la decisione dei giudici della prima sezione penale del Tribunale di Roma, che, lunedì scorso, ha pronunciato la sentenza nel processo 'Stormfront’, dopo ben sei ore di camera di consiglio. Gli imputati erano accusati di incitamento all'odio razziale, minacce, violazione della legge Mancino. Ma soprattutto è stato riconosciuto il delitto associativo pur trattandosi di un reato che si è consumato online. Le indagini furono coordinate dall’allora pubblico ministero Luca Tescaroli, ora procuratore aggiunto a Firenze. L’accusa ha contestato ai condannati che tra il 2011 e il 2012 avrebbero pubblicato sul sito italiano del forum "Stormfront" messaggi contro immigrati, ebrei e personaggi pubblici. Nel procedimento si sono costituiti parti offese lo scrittore Roberto Saviano, l'ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, l'Unione comunità ebraiche e la comunità ebraica di Roma.
Il fondatore del sito italiano, ma anche americano, Daniele Scarpino, nel 2012, fu arrestato dalla Digos romana insieme ad altri esponenti di Stormfront. Per gli inquirenti, oltre alla propaganda antisemita e neonazista, erano pronti ad entrare in azione contro alcuni campi nomadi romani. Durante le perquisizioni degli investigatori furono trovate mazze, coltelli, sbarre di ferro. Lo scorso 3 febbraio l'aggiunto Luca Tescaroli nel corso della requisitoria aveva sollecitato per il resto dei neonazi finiti alla sbarra una ventina di condanne da 1 anno e due mesi a 4 anni.
Mi attaccavano perché avevo detto che i migranti erano rimasti gli unici a opporsi allo strapotere delle organizzazioni mafiose al Sud", ha commentato Roberto Saviano in un post sui social. Saviano ha spiegato che “la piattaforma Stormfront, riferimento della destra suprematista bianca americana, aveva pubblicato in rete contenuti che non erano solo diffamatori, ma a sfondo palesemente razzista per questo decisi senza alcuna esitazione di presentare denuncia contro i responsabili di quei post infami".
Secondo lo scrittore “Stormfront è un processo che - grazie alla straordinaria indagine del Pubblico Ministero Luca Tescaroli e della sua squadra - ha consentito di capire come anche le idee più terribili, quelle che mai crediamo possano affascinare più di un gruppo minoritario di criminali, riescono invece a prendere il sopravvento e a sovvertire la democrazia se nessuno si pianta lì, saldo, a fare da argine". E poi ha concluso: "Facciamo da argine all'odio con le nostre idee e con le nostre azioni”.

In foto alcuni degli oggetti sequestrati nell'ambito dell'operazione

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