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di AMDuemila
L’appello dell’ex magistrato: “Non è il momento di avere paura, è il momento di avere coraggio. Verità e giustizia prevalgono sempre”

“Ho ricevuto per posta presso il mio studio di Roma questa lettera anonima. La stessa - ritengo - che è stata recapitata alla redazione de ‘Le Iene’ e di cui ha dato notizia Giulio Golia nel servizio mandato in onda l’altro ieri. L’autore sembra avere importanti informazioni che potrebbero consentire di smascherare gli assassini di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica”. E’ così che l’ex pm di Palermo e oggi avvocato, Antonio Ingroia, ha pubblicato su Facebook un post in cui spiega di aver ricevuto tramite posta una lettera anonima, che rivelerebbe dettagli importanti sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso ad Acciaroli il 5 settembre 2010, fornendo notizie di episodi accaduti nell’ambiente dell’Arma dei Carabinieri.
Secondo Ingroia, legale della famiglia del sindaco, a scrivere sembrerebbe essere “un uomo dello Stato, un appartenente all’Arma dei Carabinieri. In effetti, dimostra di conoscere particolari che possono essere noti solo a chi è addentro a certi ambienti. Dopo più di 30 anni di frequentazioni di ambienti investigativi, 26 anni da PM e 7 anni da ‘avvocato investigatore’, riconosco la mano, lo stile e il metodo, e posso confermare: l’autore è certamente un investigatore appartenente a un corpo di polizia”. “Del resto, ha allegato alla lettera anonima copie informi di preziose informative di polizia giudiziaria che non può avere ‘chiunque’ ma solo chi è addentro a certi ‘uffici’. - ha continuato l’ex procuratore di Palermo - Capisco che l’autore tema di venire allo scoperto e ha paura delle ripercussioni che potrebbe subire la sua persona e la sua carriera se venisse fuori la sua identità perché - come lui scrive - la regola è che ‘i panni sporchi si lavano in famiglia’. Ma qui si tratta di panni sporchi del sangue di Angelo Vassallo, una persona buona, onesta e coraggiosa ucciso vigliaccamente da uomini che ancora oggi, probabilmente, indossano divise all’interno di apparati istituzionali ed investigativi. Non può essere tollerato”. Dopo tanti anni di indagini l’omicidio del sindaco resta ancora un delitto irrisolto, contornato da tanti misteri che vedrebbero un possibile coinvolgimento di uomini appartenenti alle forze dell’ordine. L’unico carabiniere indagato all’interno dell’inchiesta sull’assassinio di Vassallo è Lazzaro Cioffi che si trova in carcere con l’accusa di essere connivente del clan Fucito di Napoli.
Per l’avvocato Ingroia, dopo nove anni, è il momento di “fare luce e conoscere la Verità a qualsiasi costo. Angelo Vassallo, i suoi familiari, i sindaci e cittadini onesti del nostro disgraziato Paese ne hanno diritto e chi sa ha il dovere di fare la sua parte. Perché il silenzio è complice. Lancio, dunque, un appello all’anonimo autore della lettera. Prenda contatti col mio studio, nel modo più riservato possibile. Ci sono vari mezzi a disposizione: tutti i telefoni del mio studio di Roma, quello di Milano, i miei indirizzi mail, la mia pagina Facebook, questa, oppure un’altra lettera. Io non faccio più il PM, non ho più obblighi di fare 'denunce' o 'relazioni di servizio' delle informazioni che ricevo perché sono coperte dal segreto professionale. Incontriamoci e parliamone. Poi troveremo insieme il modo per aiutare le indagini senza esporla più di tanto. - ha concluso - Non è il momento di avere paura, è il momento di avere coraggio. Verità e giustizia prevalgono sempre”.



Foto © Imagoeconomica

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