di AMDuemila
A Catania presentato il libro “In culo alla Mafia”. La deputata Aiello: “Dobbiamo essere uniti in questa lotta che sembra impossibile ma non lo è”
“Ho paura dell’indifferenza, sì. Da parte del cittadino che non si ribella, che sopporta e soffre, in quei casi io temo che la mafia abbia comprato il loro silenzio. E la politica più di tutti deve scegliere da che parte stare, noi lo abbiamo dimostrato”. E’ intervenuto così il testimone di giustizia Ignazio Cutrò alla presentazione del libro sulla sua storia “In culo alla mafia. Ignazio Cutrò, un testimone che ha cambiato le cose” (Caracò ed.) e scritto dal giornalista Emanuele Cavallaro tenutasi sabato sera nella sala Assostampa alle Ciminiere di Catania. Questi incontri, ha spiegato l’imprenditore bivonese minacciato dalla mafia, “sono preziosi perché alimentano e sviluppano momenti di riflessioni e di ripartenza”. Ogni volta che presento questo libro, ha continuato, “non si racconta solo la storia di Ignazio Cutrò o del singolo testimone di giustizia, ma si parla di un fenomeno che riguarda tutti”. Un fenomeno che in pochi hanno il coraggio di denunciare. Un’altra persona che ha ripudiato la “longa manus” della mafia è Piera Aiello, testimone di giustizia e oggi componente della Commissione Parlamentare Antimafia, anche lei presente alla serata (come riportato da Sicilia Network). “L’importanza della testimonianza è fondamentale per non far sentire le persone che denunciano da sole. Inoltre, più persone scelgono di fare questo passo, più diamo fastidio e saremo al sicuro: non possono ammazzarci tutti” ha detto con decisione la deputata in forze ai 5Stelle. “Teniamo alta la guardia, dobbiamo essere uniti in questa lotta che sembra impossibile ma non lo è - ha continuato l’onorevole Aiello - se si vuole, si può vincere”. “Tutti pensano che questo fatto non ci riguardi, invece la mafia è infiltrata sul lavoro, nei rifiuti, nella pubblica amministrazione. - hanno concluso i relatori all’incontro moderato dalla giornalista Katya Maugeri - Noi dobbiamo essere vigili, sentinelle per non fare sentire soli gli imprenditori che denunciano. Non sono fenomeni che si palesano con coppola e lupara sono eleganti e portano con sé un portatile. Sono coloro che smuovono e spostano soldi non solo in Italia ma in tutto il mondo”.