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di AMDuemila
Nell’agguato consumatosi nelle campagne del Gargano il 9 agosto 2017 dove vennero brutalmente uccisi i fratelli Aurelio e Luigi Luciani, il boss di Manfredonia Mario Luciano Romito ed il cognato Matteo de Palma, sarebbero intervenuti 3 sicari. A dirlo al processo che si tiene a Foggia a carico di Giovanni Caterino, ritenuto dall'accusa il basista del commando armato che ha compiuto la strage di Mafia di San Marco in Lamis, Antonio Pazienza, un agricoltore che quella mattina si trovava vicino al luogo del massacro. "Verso le 9:30 del 9 agosto del 2017 io e un mio amico abbiamo sentito dei colpi. Prima alcuni, forse cinque. Inizialmente abbiamo pensato fossero fuochi d'artificio. Poi altri colpi. Allora sono uscito dal casolare e lì ho visto una macchina grigia metallizzata dalla quale sono scese almeno tre persone che hanno fatto fuoco. Io non vedevo a cosa sparassero perchè sparavano verso la stazione”, ha detto il testimone. "Conoscevo i fratelli Luciani, ma non avevamo una frequentazione - ha raccontato l'agricoltore rispondendo alle domande del pm Luciana Silvestris -. Quella mattina ero nel casolare della mia azienda che si trova a circa 200 metri dalla vecchia stazione di San Marco in Lamis, luogo dell'agguato. Non ero solo, con me c'era un amico". Quindi ha ricostruito quello che vide. I killer, secondo il racconto di Pazienza, subito dopo risalirono in auto e si dileguarono in direzione di Apricena. Alla domanda del pm se i sicari fossero agitati, Pazienza ha risposto dicendo di non aver visto "gesti maldestri da parte degli uomini armati". Stando alla ricostruzione del teste, pochi secondi dopo la sparatoria, sopraggiunse un Suv che, avendo notato la scena, ingranò la retromarcia e si allontanò a grande velocità. "Io e il mio amico dopo la sparatoria ci avvicinammo alla stazione e vedemmo un furgoncino. Mi avvicinai ad un ragazzo (uno dei due fratelli Luciani, ndr) con il volto per terra e la maglietta verde, con una grande chiazza di sangue sulla schiena. A quel punto chiamammo i soccorsi". L'udienza è stata aggiornata al prossimo 21 ottobre quando saranno ascoltati il padre e le vedove dei fratelli Luciani.

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