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di AMDuemila
Accordo M5S-Pd? "Segnerebbe scomparsa del MoVimento"

In questo calderone politico di fine agosto il nome e i colori del futuro governo che prenderà in mano le redini del Paese sono ancora incerti. Tanti nomi sul tavolo, voci di corridoio su alleanze, cambi di rotta, tweet, e smentite. Per alcuni, però, come l'avvocato Antonio Ingroia, al momento l'unica strada da percorrere è quella di un "governo del presidente che duri due o tre mesi", un lasso di tempo sufficiente per far fronte alle fatidiche 'scadenze' nazionali ed europee per poi tornare in cabina elettorale. Secondo l'ex magistrato e fondatore del movimento 'Azione civile', intervistato da Adnkronos, sarebbero "sconcertanti" e "contronatura" le alleanze più chiacchierate negli ultimi giorni tra M5S e Pd o M5S e Lega. La sua idea per cucire la ferita della crisi di governo provocata da Matteo Salvini, Ingroia l'aveva comunicata sui social mercoledì scorso con un "Appello al M5S e ai Movimenti Civici" dove l'avvocato suggeriva "una grande lista civica con un coordinamento nazionale". In sostanza un'alleanza composta da pentastellati, movimenti, associazioni ambientaliste, antimafia e anticorruzione "affinchè lavorino insieme per la costruzione di un coordinamento nazionale attraverso l'attuazione della Costituzione" e presentarsi quindi alle prossime elezioni. Una proposta, ha raccontato Ingroia all'Adnkronos, che ha "ricevuto tante adesioni da parte della base, di qualche consigliere comunale e regionale e l'attenzione di alcuni parlamentari". Tuttavia se da un lato il "bacino" del M5S pare apprezzare l'idea di Antonio Ingroia, dall'altro le teste del MoVimento "non hanno accolto il mio appello a guardare verso il Paese reale, invece che al Palazzo. Sono rimasti legati ai giochi delle alleanze costruite al bilancino, riesumando addirittura una vecchia pratica della Prima Repubblica, quella della politica dei due forni. Un comportamento che una parte consistente della base non condivide". Perché avverte Ingroia "la politica è sì l'arte della mediazione, ma la mediazione non può diventare compromesso o, peggio, vero e proprio inciucio".

Da Bocciare le alleanze M5S-Pd e M5S Lega
Scendendo più nello specifico Antonio Ingroia ha inoltre motivato il proprio parere di bocciatura delle possibili alleanze M5S-Lega e soprattutto M5S-Pd. Quest'ultima, infatti, secondo Ingroia, "segnerebbe per il Movimento Cinque Stelle la certezza della sua scomparsa dal panorama politico". "L'elettore del M5S - ha continuato - si aspetta maggiore coerenza e intransigenza dal MoVimento e non certo che ceda a ricatti per rimanere al governo". Infine ha sottolineato che dialogare con il Partito Democratico e quindi con il segretario Nicola Zingaretti, significa in realtà dialogare con Renzi, che l'ex magistrato considera come "vero padrone" del Pd e questi "ha un suo progetto in mente e ha bisogno di alcuni mesi per realizzato. Dopo farà come Salvini - ha concluso - farà cadere il governo e il M5s rischia di perdere i consensi che ancora ha mantenuto. La scomparsa del movimento dopo l'accordo con il Pd è una certezza".

Foto © Imagoeconomica

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