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di AMDuemila
Il Procuratore Capo di Reggio Calabria: "Accertamenti su arma non hanno escluso che sia quella usata nel delitto"

"Recentemente ci sono stati degli sviluppi nelle indagini, abbiamo letto anche delle notizie che non sono completamente corrette, anche in relazione circa la non riconducibilità dell'arma dell'omicidio. Ci sono degli accertamenti in corso che al momento non hanno escluso che quella sia l'arma utilizzata il 9 agosto del 1991. È vero che le munizioni rinvenute non erano riferibili all'omicidio, ma questo già lo sapevamo. Già nel momento delle prime dichiarazioni sull'arma avevano riferito che quelle munizioni non erano sicuramente state utilizzate per l'omicidio". E' il Procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, a evidenziare il dato degli accertamenti compiuti nei mesi scorsi sull'arma rinvenuta seguendo le indicazioni del collaboratore di giustizia catanese Maurizio Avola. Il magistrato è intervenuto nel giorno della commemorazione di quel tragico 9 agosto 1991, svoltasi oggi a Piale di Villa San Giovanni dove Scopelliti fu ucciso in maniera efferata. "Il brutale omicidio del giudice Scopelliti ha rappresentato una ferita profonda per l'intero Paese - ha aggiunto Bombardieri - perché è collegata alla sua attività professionale. Un'attività che ha riguardato l'intera nazione, la Procura è in prima linea nell'affrontare le indagini che sono collegate a quel vile attentato". Bombardieri, insieme agli aggiunti Gaetano Paci e Giuseppe Lombardo, si è soffermato per parlare con la figlia del giudice Rosanna Scopelliti, presidente della fondazione a lui intitolata: "Ci sono difficoltà nella possibilità di svolgere degli accertamenti completi - ha concluso il procuratore - ma noi non disperiamo, ci sono ancora delle possibilità che nascono dall'aver accertato la provenienza dell'arma dalla Spagna, dalla casa di produzione, e da una serie di caratteristiche per le quali stiamo valutando ulteriori approfondimenti che speriamo possano esserci utili nella ricostruzione di quel giorno".
Alla Commemorazione ha preso la parola anche la figlia, Rosanna, che ha notato l'assenza delle istituzioni: "Da parlamentare ero subissata da richieste di partecipazione alla cerimonia di commemorazione in memoria di mio padre, oggi da quando non lo sono più, invece, vedo molti cittadini e sono felice. Però mi rammarico che tranne i rappresentanti del territorio, come Federica Dieni e Marco Siclari, altri parlamentari non abbiamo inteso prendervi parte a prescindere dal mio ruolo. Antonino Scopelliti era un servitore dello Stato, una vittima della mafia non solo del dovere".

Foto © Imagoeconomica

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