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di AMDuemila
Inferto un duro colpo alle cosche sanseverini

E’ scattata questa mattina la maxi-operazione denominata “Ares”, condotta dalle Squadre Mobili di Foggia e Bari e dal Servizio Centrale Operativo, che ha smantellato le cosche La Piccirella, Severino e Nardino attive nel centro della Capitanata. Gli arresti sono scattati in dieci province italiane dove le consorterie mafiose facevano affari partendo da San Severo. In tutto gli arresti eseguiti sono stati 54 tra cui in manette sono finiti anche Giuseppe Vincenzo La Piccirella e Severino Testa, ritenuti ai vertici del clan La Piccirella, oltre a Franco e Roberto Nardino, capi del clan Nardino. Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio. Tutte aggravate dalla finalità mafiosa. L’operazione, supportata da 30 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, ha visto l'impiego di oltre 200 poliziotti in provincia di Foggia e altri nelle province di Napoli, Milano, Salerno, Rimini, Campobasso, Pescara, Chieti, Teramo, Ascoli Piceno e Fermo. Inoltre, le cosche intrattenevano contatti anche all’estero, fino all’Olanda, per l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti.
Narcotraffico ed estorsioni erano le attività svolte dai clan sanseverini, mentre utilizzavano la mafiosità per intimidire e controllare il territorio. Le cosche erano autonome ed erano vicini alle batterie della Società foggiana, attiva nel capoluogo pugliese, e ai clan dei Montanari che stanno insanguinando il Gargano dal 2015. Lo scorso anno, il 24 novembre, a San Severo si era tornati a sparare: i killer avevano ucciso il Michele Russi, caduto in un agguato in pieno giorno dentro una barberia sotto oltre 50 colpi di fucile.
Durante le indagini sono stati rilevati diversi episodi intimidatori, come un’estorsione ai danni di un commerciante, che si è visto danneggiare a colpi d’arma da fuoco l’abitazione, il negozio e l’auto. Con questa inchiesta per la prima volta è stato contestata l’associazione mafiosa alla criminalità organizzata di San Severo.

Foto © Imagoeconomica

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