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di AMDuemila
A 26 anni dalla violenta Strage di via dei Georgofili, a Firenze, viene chiesta la rilettura delle carte di tutte le stragi di mafia del 1993 per continuare a fare indagini che facciano piena luce su quella stagione di terrore in Italia. Lo ha affermato ieri mattina Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili nel convegno 'Antimafia, antiterrorismo' tenuto nella sede della Regione Toscana a Palazzo Strozzi Sacrati per l’anniversario dell'attentato che strappò la vita a Fabrizio Nencioni, la moglie Angela Fiume, le loro bambine Caterina e Nadia Nencioni, lo studente Dario Capolicchio. "Ribadiamo, come già in occasione della giornata in ricordo del magistrato Gabriele Chelazzi, la richiesta di andare a rileggere le carte di tutte le inchieste su quelle stragi, non solo quella di Firenze - ha detto Giovanna Maggiani Chelli - per cercare la più piena verità, per ampliare e portare fino in fondo le indagini senza che rimangano zone opache o inesplorate. Se c'è questa possibilità di proseguire le indagini riesaminando le carte, saremmo molto contenti che venisse fatto. Poi se ci diranno che le indagini vanno archiviate, e sarebbe la quarta volta, accetteremo l'eventuale decisione". "Per ricordare i nostri cari noi combattiamo per la verità - ha continuato Maggiani Chelli - e in questa occasione non si puòfare una commemorazione sterile e basta. Vorremmo avere la verità completa". Insieme a lei anche l’assessore alla legalità della Regione Toscana, Vittorio Bugli, ha parlato delle stragi del 1993 ricordando che "segnarono un salto di qualità della strategia terroristica mafiosa contro lo Stato, passando dal colpire uomini dello Stato in prima linea, come era successo con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a portare l'attacco a cittadini inermi e ai simboli del Paese". "La memoria, la ricerca della verita' e una fiducia incrollabile che il male non abbia mai l'ultima parola. Questi fatti terribili devono essere i mattoni per costruire una memoria resiliente". Sono state le parole del vicesindaco di Firenze Cristina Giachi rivolgendosi ai giovani presenti.
Al convegno sono intervenuti anche il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli e, tra gli altri, anche esponenti della prefettura e del Miur.

ANTIMAFIADuemila
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