di AMDuemila
Si è appena conclusa nella suggestiva cornice del Museo del Fumetto di viale Campania 12 a Milano, la mostra di fumetti tematici antimafia, una lunga rassegna di eventi che dal 20 Marzo al 5 Maggio in collaborazione con la Fondazione Franco Fossati, WOW Spazio fumetto, l'associazione P.Impastato & A.Castelli (già aderente alle Agende Rosse), gli editori Bonelli e Becco Giallo, la Scuola del Fumetto e altri patrocini istituzionali, ha visto come protagonisti fumettisti, giornalisti, scrittori e familiari di vittime di mafia da tutta Italia. Come recita il manifesto della lodevole iniziativa, non si è trattato di celebrare “supereroi né personaggi creati dalla fantasia di un bravo autore ma uomini e donne come noi: si chiamavano Peppino, Mauro, Carlo Alberto, Giovanni, Paolo, Ilaria e poi con loro, Rita, Emanuela, Don Pino, Lea ... le loro storie ne raccontano il coraggio, l’amore per la giustizia e la verità, la lealtà”. E ancora “non solo disegni originali” ma “spunti di riflessione, verità storiche, vite spezzate che ancora oggi è giusto ricordare per continuare a chiedere Verità e giustizia”. Tra gli ospiti, Ficarra e Picone, Gianluca Manca, Jenny Campagna, Stefano Mormile, il fumettista Marco Rizzo, Vincenzo Viola (presidente del Centro studi S.A.O. “Saveria Antiochia Osservatorio Antimafia), Pino Cassata (Ass. P. Impastato e A. Castelli, Milano), Salvo Vitale, il fumettista Francesco Ripoli, Sabrina Natali, Luigi Grimaldi giornalista, Daniela Palumbo autrice di un libro per ragazzi con un capitolo dedicato a Ilaria Alpi “Noi, ragazze senza paura”, Rosanna Melilli (Agende Rosse Palermo Gruppo P. Borsellino), Davide Minio (Ass. P. Impastato e A. Castelli, Milano), Mario Furlan, presidente dei City Angels, i fumettisti Matteo Laudiano, Davide scuola di formazione Antonino Caponnetto e Paolo Setti Carraro, fratello di Emanuela Setti Carraro, il fumettista Emanuele Boccanfuso per il fumetto Nathan Never, Giuseppe Montorsi (Agende Rosse gruppo di Mantova) Savino Percoco (Agende Rosse di Bari Gruppo Giuseppe Di Matteo), Brizio Montinaro (fratello di Antonio Montinaro della scorta di Giovanni Falcone), gli autori Angelo Garavaglia, Toby Follett, Paul Sapin, il fumettista Silvestro Nicolaci, Pino Carbone (Agende Rosse di Genova Gruppo Falcone e Borsellino), Giovanna Cattaneo, Anna Zucchi, Adil Jabari ed il fumettista Roberto Dapiaggi, Don Claudio Burgio e Filippo Barbaccia. E ancora, Paolo Borrometi, Paolo De Chiara (giornalista, scrittore, sceneggiatore), Salvatore Borsellino (Leader del Movimento Agende Rosse), Cesare Giuzzi (giornalista), la fumettista Chiara Abastanotti, Michela Diani (Ass. P. Impastato e A. Castelli, Milano), Lorenzo Baldo (in collegamento) autore del libro “Suicidate Attilio Manca” e vice direttore di ANTIMAFIADuemila, Luciano Armeli Iapichino, scrittore e autore del libro “Le Vene violate”.
A conclusione della lunga kermesse il lancio del premio pensato per le scuole e dedicato ad Attilio Manca, rivolto a ragazzi e docenti che dovranno sperimentarsi nella creazione di nuovi fumetti dedicati a personaggi di cui ancora non si conoscono le storie o le si conoscono poco, o vengono insabbiate da un’informazione (con le dovute eccezioni) spesso genuflessa ai poteri masso-mafiosi, prima fra tutte, appunto, quella del giovane urologo di Barcellona Pozzo di Gotto sulla cui morte aleggia la latitanza e l’operazione alla prostata di Bernardo Provenzano. Non solo: a primeggiare una coltre di insabbiamento istituzionale spesso anche imbarazzante con complicità nel verminoso della zona grigia e della consorteria “bianca” della cittadina messinese. Con la “punciutina” dei servizi segreti deviati. Si è trattato di un unicum nel panorama dell’antimafia nazionale, uno spazio fertile per le emozioni, la sensibilità, la memoria; un fotogramma vero e diretto, senza filtri, scevro da condizionamenti, senza casate, strutture e sovrastrutture e, soprattutto, antitetico a quell’antimafia spesso inquinata, “sistemica”, marcia e popolata da “primedonne” che arrecano danno al pari dei poteri criminali e grigi nemici della giustizia, della verità, della nazione. Milano capitale della “non rassegnazione”, della speranza “nonostante tutto”, dell’incoraggiamento a chi ha perso tutto, voglia di lottare compresa. Questa l’umile e, pari tempo, grande lezione che la città meneghina, accerchiata da ‘Ndrangheta (e a Milano è stata trucidata, non dimentichiamolo, Lea Garofalo) ha voluto lanciare agli addetti ai lavori, quelli seri, muovendo dall’innocenza dei fumetti. Non c’è più tempo per restare indifferenti è il messaggio degli organizzatori rivolto alle coscienze più distratte e a quelle “malate” di ipocrisia. Adesso è l’ora di agire... partendo dal fumetto. In tempi in cui è facile lanciare slogan, uno su tutti “prima gli italiani”, sarebbe il momento di concretizzare agli stessi il diritto della giustizia, sì proprio quello, chimera di un popolo onesto e trucidato dalla mafia massoneria. Il genocidio di valori, dei diritti, del futuro è, continua a essere, sotto gli occhi. Fermiamolo! Senza finzioni.
MilanoNOmafia. L'antimafia che vogliamo
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