di AMDuemila
Richiesta integrazione probatoria sugli autori degli insulti
Un'integrazione probatoria è stata disposta al processo in corso davanti al giudice monocratico di Ragusa, Maria Rabini, per le minacce nei confronti del giornalista Paolo Borrometi.
Alla prossima udienza, fissata il 18 giugno prossimo, saranno sentiti i teste di polizia giudiziaria incaricati della individuazione e identificazione dei cinque autori delle minacce sui social network al direttore de La Spia.
A rispondere di diffamazione aggravata davanti al giudice monocratico di Ragusa, Maria Rabini, sono Venerando Lauretta, Francesca Luana Campailla, Riccardo Lauretta, Alessandro Bellante e Ivan Lo Monaco. Quest'ultimo risponde anche del reato di minaccia grave e continuata. “Durerai poco cesso di m…a”; "è una cosa devi sapere, che non tutti sono dalla tua parte... e non tutti si scantano a farti mangiare un po' di fango, sbirruuuuu!!!”; queste alcune frasi che avrebbe scritto Lo Monaco contro il giornalista. Luana Campailla commentava invece un articolo scritto da Borrometi sull'arresto del padre, Mario Campailla, intimandogli di smettere di scrivere sul genitore: “E' da un paio di mesi che scassa la min...a fare articoli su mio padre... quindi giornalista del c...o finiscila di scrivere”. E sempre su quel pezzo commentava anche Bellante riferendosi a Borrometi: “ma sei in...a e testa di c…o”. Anche sotto l'articolo dal titolo “Vittoria, il giallo box 65 col socio occulto, Venerando Lauretta” non erano mancate le considerazioni minacciose. Mentre lo stesso Venerando Lauretta scriveva rivolgendosi al giornalista "“si sciacqui la bocca prima di fare il mio nome” e poi “definisco le persone come lei dei piscia liettu”; Riccardo Lauretta esprimeva altre considerazioni: “Borrometi tanto strada non ne farai mai... vai a portare le pecore a spasso…”. Gli imputati furono sentiti a sommarie informazioni dagli ufficiali di polizia che alla prossima udienza saranno chiamati a deporre e a rispondere alle domande del giudice e del pm Antonella Iovino.