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new york panoramica c imagoeconomicadi AMDuemila
Il clan Rinzivillo tra Gela e New York

Sicilia-New York, un connubio che ha legato Cosa nostra ai due paesi, Italia e Stati Uniti, in un matrimonio di affari e criminalità.
Un rapporto stretto durato nel tempo e che ha avuto la sua massima espressione negli anni ’80 con “Pizza connection”, la più grande inchiesta antidroga mai realizzata contro la mafia americana. Una mafia combattuta tra l’altro da magistrati come Giovanni Falcone e Gioacchino Natoli. Uno dei personaggi di spicco di questa inchiesta era Lorenzo De Vardo, boss italo-americano. Un soggetto che, come ha ricordato oggi La Repubblica, grazie al suo “servizio criminale” tra New York e Palermo riuscì ad accumulare un vasto tesoro che non è stato mai sequestrato. Il nome di De Vardo è tornato alla ribalta nel 2015 durante le indagini sul boss di Gela Salvatore Rinzivillo. Il capomafia gelese si era trasferito a Roma e nella Capitale, fino al giorno dell’arresto (avvenuto due anni fa, ndr), ha gestito diversi affari.
Rinzivillo teneva molto ai rapporti oltreoceano e al suo ambasciatore, in partenza per New York, diceva: "Vincè, se mi posso permettere, sii brillante, sii altruista, fatti vedere pronto, fatti vedere come si deve. Sto sbagliando o no?”.
Secondo quanto emerso dalle indagini proprio De Vardo avrebbe contattato il capo clan di Gela e così è stato rinsaldato il gemellaggio criminale transatlantico. Le intercettazioni hanno registrato la voce del capomafia italo-americano mentre parlava dei suoi progetti di aprire “venti botteghe" in Italia grazie alla collaborazione del boss gelese, dopo le quattro che già gestisce nella città americana.

Gli interessi del clan Rinzivillo in Russia e Germania
Un altro filone di indagine delle Procure di Caltanissetta e Roma volge lo sguardo verso altri Paesi come la Russia e la Germania.
Salvatore Rinzivillo era in affari anche con la mafia russa con la quale c’erano accordi per investimenti in alcuni cantieri edili a San Pietroburgo.
Le attività criminali del clan di Gela avevano luogo anche sulle sponde del Reno in Colonia, (Germania) tramite una rete di manager fidati impegnati nel traffico di stupefacenti e nel riciclaggio. Gli investimenti coordinati da Salvatore Rinzivillo puntavano sull’edilizia, una società di forniture sanitarie gestita da un boss della mafia russa, Viktor Grassman per la quale avrebbero messo sul piatto sei milioni di euro e la realizzazione di sette ville a Stoccarda, nell’ambito del progetto di risanamento di un pezzo di città, lo “Stuttgart 21”. Questo fino ad ottobre 2017 prima del blitz nel quale vennero arrestati 36 presunti affiliati al clan Rinzivillo in Germania, tra cui spiccavano i nomi di Paolo Rosa e Ivano Martorana (uomo di fiducia del boss, tanto stimato da essere scelto come padrino di cresima del figlio), entrambi estradati in Italia.

Foto © Imagoeconomica

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