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sorbillo ginoIl proprietario: "Andiamo avanti"
di Davide de Bari - Video
La pizza. Uno dei piatti della tradizionale cucina Italiana che ha avuto origine nel napoletano. E' proprio nel suo territorio (CHE) una delle più antiche e prestigiose pizzerie è stata colpita da una bomba. Nella notte, davanti all'ingresso della pizzeria Sorbillo in via Tribunali 32, in pieno centro storico, è stato fatto brillare un ordigno. E' qui la sede del marchio famoso in tutto il mondo che già cinque anni fa è stata vittima di un incendio. I danni questa volta sono stati prevalentemente al piano terra dove è avvenuta l'esplosione. Fortunatamente due porte blindate, poste al di là dell'ingresso, hanno attutito il colpo ed evitato che il guardiano notturno rimanesse ferito. L'uomo si trovava all'interno del locale a pochi passi dalla porta di vetro. La stima del danno ammonterebbe ad alcune migliaia di euro. 
Le forze dell'ordine si sono messe subito al lavoro, vagliando le immagini delle telecamere di videosorveglianza di cui il locale è dotato. La pista più accreditata sarebbe quella del racket. "Non ho avuto richieste, hanno colpito un simbolo di legalità e rinascita: una bomba contro di me per avvertire tutti - ha dichiarato a "La Repubblica" il titolare, Gino Sorbillo - credo sia in corso una guerra per nuovi equilibri tra clan, sembra una dimostrazione di forza".
Il responsabile, in continuo contatto con le forze di polizia, ha spiegato che dalle immagini si vede una persona avvicinarsi alla saracinesca della pizzeria, posizionare l'ordigno e poi scappare verso via Atri. 
L'episodio di questa notte, insieme alle otto bombe esplose a Afragola, ha seminato paura tra la gente del territorio che ora si aspetta che lo Stato dia una risposta.
In un post su Facebook, Sorbillo ha annunciato che la pizzeria resterà chiusa "per bomba", ma poi ha detto che "riapriremo presto. Mi scuso con tutte le persone che sono rimaste scosse da quest'ennesima cattiva notizia. A Napoli e dintorni esistono persone straordinarie e positive che vivono veramente con tanto amore verso gli altri. Mi scuso con la Napoli 'buona', con l'Italia 'buona' e con tutte le persone che vivono onestamente perché certi avvenimenti così forti ed eclatanti fanno cadere le braccia e demoralizzano la società. Sono stato nell'Arma dei carabinieri ed ho scelto di fare il pizzaiolo perché amo troppo la mia città e la amerò per sempre. La Napoli 'sana' è sempre nel mio cuore". E poi ha concluso: "Dopo l'incendio di 5 anni fa adesso arrivano anche le bombe dove c'è la sede storica. Il 17 gennaio in tutte le pizzerie della città ci saranno i festeggiamenti per la giornata del pizzaiolo in onore del santo protettore, Sant'Antuono: centinaia di pizzerie serviranno una pizza speciale ai propri clienti e sarà questa per me l'occasione per ricordare a tutti i pizzaioli della città che dobbiamo essere sempre uniti. Andiamo avanti".



All'apprensione della notizia sono stati molteplici i messaggi di solidarietà al proprietario del locale. "Siamo ancora in attesa delle forze dell'ordine che per ben due volte in visita a Napoli il ministro dell'Interno aveva promesso e che io personalmente non ho visto se non nelle occasioni in cui autorevoli esponenti di Governo fanno visita" ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Anche il presidente della Camera, Roberto Fico, è intervenuto duramente sull'episodio: "Solidarietà a Gino Sorbillo e a chi lavora nella sua pizzeria per l'atto ignobile che hanno subito. Sono sicuro che le forze dell'ordine stanno facendo un lavoro straordinario e i criminali saranno presto in galera". E poi ha aggiunto: "Sono felice che Napoli reagisca sempre con forza. La pizzeria Sorbillo già subì un attentato e quando passo lì davanti c'è sempre una folla in festa che aspetta di mangiare una pizza. La città non si arrende, non vuole subire soprusi e quando subisce un torto così profondo si rialza sempre. Lo Stato deve essere fermo, deve darsi un termine nella risoluzione della lotta alla camorra: una minima parte della città non può inficiare il lavoro della maggioranza delle persone oneste. Lo Stato deve essere inflessibile nel darsi un termine per la sconfitta della camorra". Invece il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, da Cagliari ha annunciato che "in 48 ore" sarà a Napoli e che "in questa manovra ci sono 400 milioni per assunzioni delle forze dell'ordine. Sono contento di aver fatto in sei mesi ciò che gli altri non hanno fatto in anni. Per Napoli ci sono soldi per assumere 100 poliziotti in più".
"La situazione è preoccupante, ma magistratura e forze dell'ordine stanno lavorando senza risparmiarsi" ha commentato il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. "Ottimo segnale la forte presenza dei cittadini onesti di Napoli che non stanno abbassando la testa - ha continuato su Twitter - Oggi sarò a Napoli per incontrare il procuratore Melillo per ascoltare e comprendere quanto sta accadendo a Napoli ed in provincia, con particolare attenzione ad Afragola, e dare il pieno supporto di cui la procura e gli investigatori necessitano. Ho anche sentito telefonicamente Gino Sorbillo per esprimere vicinanza e solidarietà. Sorbillo è simbolo di tutti coloro che resistono senza piegare la testa". Messaggi di solidarietà sono anche arrivati dal vicepremier Luigi Di Maio, dalla parlamentare della Commisione antimafia, Piera Aiello, dall'ex presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino e il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.

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