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scambio denarodi Aaron Pettinari
In manette anche il 19enne Ivan Caldarola, figlio della donna che aggredì la giornalista Rai Maria Grazia Mazzola
Tentate estorsioni con tanto di intimidazioni e danneggiamenti, porto e detenzione illegale di armi da fuoco. Sono le accuse contestate contro le "nuove leve" del clan Strisciuglio, finite oggi in manette in un blitz della Squadra Mobile di Bari su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Ad essere arrestati, dopo il fermo dello scorso 29 dicembre, sono Antonio Raggi detto "Tonio con gli occhiali" di 19 anni (bloccato la mattina del 2 gennaio all'aeroporto di Bari mentre tornava da una vacanza a Sharm El Sheik); Federico D'Addiego (19); Simona Morea (20); Giovanni Claudio Cassano (24) e Vito Lamanuzzi (22). Al vertice del gruppo vi era, secondo gli inquirenti, il 19enne Ivan Caldarola, figlio del boss Lorenzo (in carcere da anni) e fratello di Francesco, 26enne condannato a 14 anni per l'omicidio dell'albanese Florian Messuti, avvenuto il 29 agosto 2014.
Non solo. La madre di Ivan, Monica Laera, è invece indagata nell'ambito di un'altra inchiesta per lesioni personali e minacce aggravate dal metodo mafioso, per l'aggressione alla giornalista Rai Maria Grazia Mazzola, del 9 febbraio 2018. La Mazzola stava rivolgendo alla madre delle domande proprio sul giovane rampollo quando è stata colpita al volto.
Il gruppo, operante nel quartiere Libertà, dallo scorso novembre si era reso protagonista di una serie di azioni criminali così, a seguito dell'incendio di un locale di pompe funebri, era stato dato il via alle indagini. L'inchiesta ha documentato come la richiesta estorsiva - manifestata nei giorni precedenti all’incendio attraverso una esplicita pretesa di denaro e con minacce dirette - non è stata evasa dal titolare della ditta, motivo che ha portato al successivo atto intimidatorio.
Qualche settimana dopo, il 24 dicembre, un nuovo atto di forza è stato compiuto nei confronti di un circolo ricreativo dello stesso quartiere, nei confronti del quale sono stati sparati numerosissimi colpi di arma da fuoco sia in aria che contro la saracinesca.
Secondo gli inquirenti quell'atto voleva essere anche una manifestazione della potenza criminale del gruppo e della capacità di intimidazione nei confronti della collettività e di controllo del territorio di loro pertinenza (appunto il quartiere Libertà di Bari).
Il giovane Caldirola era già finito ai domiciliari dopo che durante una perquisizione nel suo appartamento gli agenti della squadra mobile trovarono quasi cinque grammi di cocaina “di ottima qualità” nascosti sotto il cuscino di un divano. L'arresto durò poco (fino al 23 gennaio 2018) quando il gip di Bari, dopo l’udienza per direttissima, decise di rimetterlo in libertà senza disporre alcuna misura cautelare.
Ma già da minorenne si era reso protagonista di alcuni episodi criminali. E' stato, infatti, condannato a tre anni di reclusione dalla Corte d'Appello per una rapina del dicembre 2016 ai danni di una sala slot di via Napoli, ma la pena fu sospesa proprio in quanto minorenne. Inoltre, nei suoi confronti pende un altro processo per violenza sessuale davanti al tribunale per i minorenni.
Inoltre secondo gli inquirenti sarebbe stato l'istigatore morale di suo fratello maggiore, Francesco, nell'omicidio contro Florian Mesuti, il 25enne albanese ammazzato il 29 agosto 2014, sempre al Libertà, colpevole di essersi intromesso in una rissa fra lo stesso Ivan e un coetaneo albanese. Il giovane Ivan, però, è stato assolto mentre il fratello fu condannato con il rito abbreviato a 14 anni di reclusione.
Dalle nuove indagini la pericolosità di Ivan Caldarola sarebbe ancor di più emersa nelle ore immediatamente precedenti il fermo, quando lo stesso si sarebbe attivato per reperire un fucile kalashnikov in pochi giorni, da utilizzare verosimilmente per ben più gravi azioni criminali. Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti cautelari sono state eseguite numerose perquisizioni che hanno consentito di rinvenire e sequestrare due pistole, 50 munizioni di vario calibro, un giubbotto antiproiettile, 300 grammi di eroina e 22 grammi tra hashish e marijuana.

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