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giustolisi marziaMinacce a Marzia Giustolisi che indaga su Montante
di AMDuemila
Una busta con all’interno un proiettile è stata recapitata al capo della squadra mobile di Caltanissetta, Marzia Giustolisi, che insieme ai magistrati nisseni sta indagando sull’indagine che vede al centro l’ex capo di Confsicilia, Antonello Montante. Stesso sistema utilizzato per le intimidazioni nei giorni scorsi al procuratore capo di Caltanissetta, Amedeo Bertone, e al presidente della commissione antimafia regionale Claudio Fava, che si sono visti recapitare un proiettile calibro 7.65 con una missiva. All’interno della busta recapitata al capo della mobile c’era anche un foglietto con un messaggio ben preciso: "Fermati”. "E' ancora presto per stabilire se dietro a questa scia di intimidazioni ci sia un'unica regia. Non ci lasceremo intimidire, andremo avanti nelle nostre indagini" ha dichiarato il capo della procura nissena. L’unico comune denominatore delle minacce? Le indagini sia sul caso Montante che sulla strage di Via D’Amelio.
Nei giorni scorsi, la squadra mobile guidata da Giustolisi è tornata all’assessorato regionale delle Attività produttive per acquisire le carte di nomine e finanziamenti in occasione di Expo2015.
A indagare sui tre casi di minacce sono tre procure diverse. Palermo segue il caso Fava, mentre la procura guidata da Carmelo Zuccaro si occupa delle minacce a Bertone e Caltanissetta indaga sulle minacce al capo della mobile. Gli investigatori ipotizzano che dietro ci potrebbe essere un’unica matrice, almeno per i primi due episodi.
A Marzia Giustolisi è arrivata la solidarietà di Claudio Fava: “In Sicilia c'è chi vorrebbe politica, magistratura e inquirenti silenti e obbedienti. Sappia che non raggiungerà i suoi scopi”. Solidarietà anche da parte del segretario provinciale del Pd Giuseppe Gallè. Il presidente della Regione Musumeci, il presidente dell'Ars Micciché e il Movimento Cinque Stelle parlano di una "escalation preoccupante di intimidazioni".

Da parte di tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila va la più profonda solidarietà alla dottoressa Marzia Giustolisi nella speranza che le autorità preposte possano presto far luce su questo increscioso atto intimidatorio.

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