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woodcock maddalena carrano c imagoeconomicaAccolta l'istanza della difesa, processo rinviato al 5 novembre
di AMDuemila
Sarà la Sezione disciplinare del nuovo Consiglio superiore della magistratura che si insedierà il 25 settembre prossimo a giudicare i pm di Napoli Henry John Woodcock e Celestina Carrano, che hanno avviato l'inchiesta Consip, poi trasferita a Roma.
Ieri il collegio presieduto da Giovanni Legnini e con Nicola Clivio relatore ha accolto l’istanza delle difese e ha rinviato il processo al 5 novembre, quando i nuovi consiglieri saranno ormai insediati da un mese. Questo non significa che il processo ricomincerà da zero. Infatti, anche con il consenso dei due magistrati, saranno valiti tutti gli atti prodotti.
I due pm sono accusati di aver violato i diritti di difesa dell'ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni per averlo ascoltato il 20 dicembre del 2016 come testimone, quando secondo l'accusa ci sarebbero già stati gli elementi per la sua iscrizione nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta Consip; iscrizione che venne fatta in seguito dai pm di Roma. I difensori dei due magistrati, Marcello Maddalena e Antonio Patrono, hanno chiesto il rinvio del procedimento, alla luce delle considerazioni che la procura di Roma sta per depositare le sue conclusioni su tutti gli indagati, compreso Vannoni; e che proprio da questi ultimi atti potrebbero emergere elementi indispensabili alla difesa di Woodcock e Carrano.
Woodcock, da solo, deve rispondere anche di “grave scorrettezza” nei confronti dei pm romani e dell’ex reggente di Napoli Fragliasso per un articolo scritto dalla giornalista Liana Milella di Repubblica che riportava alcune considerazioni del magistrato sull'inchiesta Consip ed in particolare che il falso per cui il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto era stato indagato a Roma doveva essere il frutto di un errore e non di un dolo.
Ma la stessa Milella a processo ha ammesso di averle pubblicate senza il consenso del pm.
Nel corso dell'udienza di ieri è arrivata anche la conferma che l'inchiesta Consip sarà chiusa in "tempi ragionevoli". La notizia è stata data dal pm di Roma Mario Palazzi, ascoltato nel corso dell'udienza come testimone. Durante la deposizione questi ha parlato dei rapporti con i colleghi napoletani ma anche dell'allora capitano del Noe dei carabinieri Gianpaolo Scafarto. Anche se Riesame e Cassazione hanno dato torto alla Procura, su Scafarto, ha evidenziato Palazzi, ci sono altre accuse (contenute già nel capo d’accusa) che non riguardano la misura interdittiva: “Abbiamo raggiunto una prova ragionevole che Scafarto sia l’autore della rivelazione dell’indagine a carico del generale dei carabinieri Del Sette".
Il magistrato ha anche spiegato che Vannoni fu iscritto nel registro degli indagati nella capitale il 6 febbraio del 2017 "sostanzialmente" sulla base degli stessi elementi già in possesso dei colleghi napoletani. Mentre sull'articolo con la frase attribuita a Woodcock ha detto: "La mia reazione a quell'articolo fu di disappunto, perché io continuo a non credere nella tesi dell'errore di Scafarto, ma tutto finì là".

In foto: Henry John Woodcock, Marcello Maddalena e Celestina Carrano © Imagoeconomica

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