La Banca Popolare Sant’Angelo blocca il recupero del debito
di AMDuemila
Ieri la notifica al Testimone di Giustizia Ignazio Cutrò per il blocco della procedura di precettazione avviata dalla Banca Popolare Sant’Angelo di Licata per un vecchio debito da circa 60 mila euro, che doveva essere pagato entro e non oltre il 19 agosto prossimo.
Il disperato appello dello stesso ex imprenditore, al presidente dell’istituto di credito, ha smosso le coscienze di parte della classe politica con in testa i parlamentari Piera Aiello, Filippo Perconti e Beppe Lumia, ma anche della società civile che si è stretta attorno alla famiglia bivonese e della segreteria provinciale della CGIL di Agrigento, con l’accorato appello del segretario Massimo Raso.
Della drammatica corsa contro il tempo di Ignazio Cutrò si è anche interessato anche il sottosegretario al ministero dell’Interno Luigi Gaetti e a meno di 24 ore dalla notifica dell’atto esecutivo di precetto, a Casa Cutrò è giunta una chiamata gradita, ovvero quella cel presidente del consiglio di amministrazione di Banca Popolare Sant’Angelo, Antonio Coppola che ha comunicato al testimone di giustizia, di avere sospeso la procedura. I due, subito dopo ferragosto si incontreranno personalmente per discutere della vertenza.
Un sospiro di sollievo dunque per Ignazio Cutrò e i suoi familiari, un ruolo importante in questa fase, lo ha avuto l’onorevole Lumia che ha fatto da mediatore.
Antonio Coppola, così come il suo predecessore, Nicolò Curella, si è dimostrato sensibile dunque al problema che vede, il testimone di giustizia, sommerso dai debiti causati dalla sua battaglia legale avviata contro il racket delle estorsioni. Le denunce di Cutrò hanno rapidamente spento le commesse per la sua impresa edile fino a portarla alla definitiva chiusura.
Cutrò, che in caso di mancato blocco della pratica, aveva anche minacciato estremi gesti di protesta, ringrazia il presidente della Banca e quanti in queste ore lo hanno sostenuto e incoraggiato.
Foto © Massimo Gugliucciello
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