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Sferrò la testata al giornalista Rai. Respinto il ricorso della difesa
di AMDuemila
Roma. A Ostia, quartiere marittimo della capitale, c’è la mafia. A ribadirlo, dopo il verdetto che nei mesi scorsi ha riaperto il processo per il clan Fasciani con l’accusa di mafiosità, è la Cassazione.
La Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso presentato dalla difesa di Roberto Spada, numero 'due' dell'omonimo clan, rinchiuso nel carcere di massima sicurezza a Tolmezzo per aver aggredito con una testata davanti alla telecamera il giornalista Daniele Piervicenzi e il filmaker Edoardo Anselmi della trasmissione 'Nemo' della Rai mentre il sette novembre 2017 lo intervistavano davanti alla 'sua' palestra abusiva ad Ostia sui rapporti con Casapound. A Spada sono contestate le accuse di lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso: soprattutto contro la configurabilità dell'aggravante di aver agito con il metodo mafioso si sono concentrati, senza successo, gli sforzi difensivi per alleggerire la sua posizione.
L'udienza della Quinta sezione penale degli 'ermellini', come tutti i procedimenti sulla libertà personale, si è svolta a porte chiuse nella camera di consiglio presieduta da Grazia Lapalorcia. Nella sua requisitoria il Sostituto procuratore generale della Cassazione Luigi Orsi aveva chiesto il rigetto del ricorso presentato contro l'ordinanza del Tribunale del riesame di Roma che il 22 novembre scorso aveva confermato la custodia cautelare per Roberto Spada. Con la sua decisione, la Suprema Corte ha lasciato Spada nella sua cella con la prospettiva dei lunghi tempi di carcerazione preventiva che scattano per chi è accusato di mafia.

spada carmine arresto

L'arresto di Carmine Spada


Comunque, anche se gli 'ermellini' avessero accolto il ricorso della difesa, Spada sarebbe lo stesso rimasto in carcere dal momento che due settimane fa, il 25 gennaio, nei suoi confronti è stata emessa un'altra ordinanza di custodia cautelare in cella per associazione mafiosa e vari altri reati - omicidio compreso - nell'ambito dell'operazione 'Eclissi' della Procura di Roma che ha fatto arrestare 32 appartenenti al clan.
Tra loro, oltre a Roberto Spada, anche i suoi fratelli Carmine di 51 anni, detto 'Romoletto' e considerato il capo dopo la morte del padre Enrico nel 2016, e Ottavio di 54 anni detto anche 'Maciste' o 'Romolo', specializzato nel riscuotere le estorsioni.

Fonte ANSA

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