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di AMDuemila
I giudici dell’Ottava sezione penale del Tribunale di Roma hanno condannato a 6 anni e 6 mesi l'ex presidente alle opere pubbliche Angelo Balducci, a 6 anni l'imprenditore Diego Anemone, a 4 anni l'ex generale della Gdf, Francesco Pittorru, a 4 anni e mezzo l'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis nell'ambito del processo sugli appalti del G8 della Maddalena del 2009 (poi tenutosi a L'Aquila) e per la realizzazione di opere pubbliche in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Il tribunale, che ha dichiarato prescritti numerosi episodi di corruzione e ha assolto chi era ritenuto solo "partecipe" dell'associazione per delinquere, in particolare ha assolto, perché il fatto non sussiste, l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso (in foto) e l'ex dirigente del ministero dei Beni culturali Gaetano Blandini, che rispondevano di due distinti episodi di corruzione.
Tra le posizioni prescritte per l’accusa di corruzione nell’ambito dell’indagine sulla ‘cricca’, nata a Firenze nel 2010, poi trasferita a Perugia e infine alla Procura di Roma per competenza, figurano l’imprenditore Daniele Anemone mentre tra gli assolti c’è l’ex commissario straordinario ai mondiali di Nuoto di Roma, Claudio Rinaldi e l’ex funzionaria della presidenza del Consiglio, Maria Pia Forleo.
“Questo vale come una doppia assoluzione - ha commentato Bertolaso dopo la sentenza - Sono innocente. Come ho sempre dichiarato. Ora lo hanno dichiarato anche i giudici”. Quattro anni anche all’ex generale della Guardia di finanza Francesco Pittorru e 4 e mezzo all’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis.
I giudici hanno anche disposto una provvisionale di 1 milione di euro che Diego Anemone e Balducci dovranno pagare al ministero per l’Infrastrutture e 50mila euro all’associazione Cittadinanzattiva. Inoltre Anemone e Pittorru dovranno risarcire per 250mila euro la Presidenza del Consiglio.
Il processo era iniziato nel 2013 e secondo l’accusa vi era un “sistema gelatinoso” che permetteva a un gruppo di imprenditori e pezzi delle Istituzioni di condizionare grandi appalti, come quelli legati al G8 della Maddalena e quelli delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia. Balducci e Anemone, a cui veniva contestata la corruzione e l’associazione a delinquere, per i pm erano i principali protagonisti del gruppo che con favori e denaro si aggiudicava gare milionarie andando "oltre gli schemi di corruzione cui siamo abituati".

In foto: Balducci, Anemone e Bertolaso

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