di AMDuemila
Ancora una volta Silvio Berlusconi è riuscito a sottrarsi dal comparire come testimone al tribunale di Reggio Calabria. Dove si sta svolgendo il processo “Breakfast” a carico dell'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola e della moglie di Amedeo Matacena, Chiara Rizzo, per procurata inosservanza della pena aggravata dall'avere favorito un'associazione mafiosa dello stesso Matacena, oggi latitante a Dubai.
Ieri mattina, “Il Cavaliere” ha fatto sapere all’avvocato incaricato della sua convocazione, il legale Candido Bonaventura, difensore della moglie di Matacena, di non poter essere presente in aula a causa di un incontro con il premier turco Erdogan, fissato per le cinque e mezza di pomeriggio. Incontro che però non si è mai verificato.
L’avvocato Niccolò Ghedini in aula ha quindi spiegato che l’ex premier “aveva chiesto un incontro privato con Erdogan e proprio per questo è rimasto a Roma, ma non è stato possibile realizzarlo”. E’ da inizio anno che Berlusconi rimanda la sua convocazione, una volta per “un concomitante impegno al tribunale di Tempio Pausania dove è impegnato come parte offesa”, un’altra volta per “impegni di campagna elettorale”. Ad ogni modo Ghedini ha assicurato che l’ex premier in aula si presenterà, ma solo dopo che la campagna elettorale sarà conclusa. Infatti la sua testimonianza è fissata per il 26 marzo. In quell’occasione Silvio Berlusconi potrà finalmente spiegare, di fronte ai giudici e al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, l’incontro di cui parla Scajola, avuto con l’ex presidente libanese Amin Gemayel e il faccendiere italiano Vincenzo Speziali che nella scorsa udienza, dopo aver scelto i patteggiamento, avrebbe ammesso di aver aiutato Amedeo Matacena, latitante a Dubai, nel tentativo di raggiungere il Libano.
Foto © Ansa
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