Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

giacalone rino bigIl giornalista era stato querelato dall’imprenditore Bulgarella
di Miriam Cuccu
Rino Giacalone non ha fatto altro che il suo dovere di giornalista quando, sul mensile “S” scriveva di circostanze relative alle indagini su Andrea Bulgarella, imprenditore nei confronti del quale l’inchiesta, ancora in corso, è condotta dalla Procura di Firenze e riguarda anche altre persone, tra cui l’ex vice presidente di Unicredit Fabrizio Palenzona. Bulgarella nel 2015 aveva querelato Giacalone per diffamazione e pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, ma ora il Gip del Tribunale di Palermo Ermelinda Marfia ha dato ragione al giornalista, decretando così l’archiviazione. La richiesta di archiviare l’indagine era già stata fatta nell’agosto 2016, ma Bulgarella si era opposto. Dopo la relativa udienza camerale il gip, lo scorso 22 gennaio, ha invece accolto la richiesta del pm Francesco Gualtieri.
Vengono rispettati tutti e tre i requisiti che consentono di ritenere che il diritto di cronaca sia stato esercitato entro i limiti imposti dalla Costituzione e tradotti nella pratica dalla giurisprudenza di legittimità” è quanto si legge nella richiesta del Pm. “Sono presenti - prosegue - sia l'interesse pubblico in merito alla vicenda narrata dagli articoli di stampa, sia la continenza espressiva in termini di correttezza dell'esposizione dei fatti, sia il requisito della cosiddetta veridicità, che in casi come quello per cui si procede, si traduce in un corretto uso delle fonti giornalistiche e, dunque, nella fedeltà dell'articolo di stampa al provvedimento che si intende commentare e portare alla conoscenza dei lettori". Nulla da eccepire, dunque, negli articoli del collega Giacalone, nei quali il Gip ha riconosciuto l’infondatezza della notizia di reato. Una decisione che rende atto alla professione di giornalista esercitata da Giacalone, per il quale la libertà di stampa e la volontà di informare l’opinione pubblica - nello specifico sugli intrecci tra mafia, politica ed imprenditoria del trapanese - non è mai venuta meno.
Bulgarella, a suo tempo, diede notizia della querela con un esteso comunicato stampa in cui accusava Giacalone di avere scritto notizie false, attribuendole a fonti investigative. In quell’occasione il giornalista aveva replicato: “Siamo dinanzi all'ennesima dimostrazione di come certuni usano lo strumento delle querele come chiaro tentativo di impedire l'attività giornalistica e per di più far scomparire le proprie presunte responsabilità penali per come contestati dagli organi giudiziari facendo apparire come comunque colpevoli i giornalisti senza nemmeno passare da un processo”, e ribadendo ancora: “Ho esercitato il diritto-dovere di cronaca”. Ora, anche il tribunale gli ha dato ragione.

ARTICOLI CORRELATI

Vice Unicredit favorì imprenditore vicino a Cosa nostra

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos