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naizhong zhangSgomitata un'organizzazione appartenetene alla mafia cinese che operava in tutta Europa
di AMDuemila
Questa mattina, gli uomini del Servizio centrale operativo (Sco), delle squadre mobili di Prato, Roma, Firenze, Milano, Padova e Pisa, dei reparti anticrimine, di volo e cinofili hanno eseguito in varie città italiane e europee diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere e una serie di provvedimenti nei confronti di soggetti appartenenti, secondo le indagini, ad un organizzazione mafiosa che agiva in Italia e in Europa. Le misure cautelari sono scattante anche in Francia e Spagna, grazie alla collaborazione della polizia locale. L’operazione denominata “China truck” è stata coordinata dalla Dda di Firenze. L’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Firenze ha stabilito trentatré ordini di custodia cautelare e, secondo quanto si è appreso, sono una cinquantina gli indagati. A tutti i destinatari del provvedimento viene contestato il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso.
I dettagli dell’indagine sono stati resi noti nella conferenza stampa tenutasi questa mattina alle ore 11 in Procura a Firenze alle quale hanno partecipato il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho e il capo dello Sco Alessandro Giuliano. L’inchiesta è iniziata nel 2011 ed è stata condotta dalla squadra mobile di Prato e dal Servizio centrale operativo. La lunga indagine ha permesso di far luce sulle circostanze della mafia cinese in Europa, ma anche i suoi ruoli e alleanze interne, come il Gip Alessandro Moneti ha motivato nel provvedimento: “Emerge un gruppo gerarchicamente organizzato e con più livelli, dedito al controllo di diversificate attività economiche, a cominciare da quelle di trasporto dei manufatti proveniente dalle aziende cinesi con sede a Prato ed anche in gran parte del resto del territorio nazionale, con ramificazioni a livello continentale in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, in Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Grecia”. Indagando per anni, la Polizia ha scoperto il monopolio in tutta Europa del traffico su strada di merci di origine cinese e l’egemonia nel campo della logistica, impostata attraverso il metodo mafioso ed alimentata dagli introiti provenienti dalle attività criminali tipiche della mafia cinese.
Dopo l’operazione, è arrivato il commento del senatore e membro della commissione parlamentare antimafia Giuseppe Lumia che su Facebook ha commentato: “Mafia cinese, è così che dobbiamo imparare a definire questa forma di criminalità organizzata nel variegato contesto delle nuove mafie. Quella cinese, infatti, occupa un posto di rilievo già da anni tanto che per alcuni boss cinesi è stato celebrato un processo per il 416 bis, il reato di associazione mafiosa”. E poi ha concluso dicendo che per combattere la mafia cinese bisogna applicare il Codice antimafia: “Mi sono occupato di questa importante e sempre più emergente minaccia, presentando in Senato un’interrogazione parlamentare su un’organizzazione che va colpita attraverso l’utilizzo di strumenti normativi, oggi previsti dal Codice antimafia”.

Fonte Ansa

In foto: nel riquadro Zhang Naizhong, il "capo dei capi"

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