Ribaltata la sentenza d'appello
di AMDuemila
Il gruppo facente capo a Carmine Fasciani è di carattere mafioso. E’ scritto nero su bianco nelle motivazioni della sentenza dei giudici di Cassazione che lo scorso 26 ottobre hanno accolto il ricorso della Procura generale di Roma contro la sentenza di appello che aveva fatto cadere l’aggravante mafiosa nei confronti degli imputati della famiglia per lungo tempo padrona dei traffici criminali di Ostia, riducendo le condanne che in primo grado avevano visto pene complessive di oltre 200 anni di carcere.
"La sentenza di appello - si legge nelle motivazioni depositate ieri - ha violato il precetto penale espresso dall'articolo 416 bis del codice penale" e "si è sottratta all'obbligo di motivazione pervenendo ad una conclusione contraddittoria quando non, per alcuni rilevanti aspetti, apodittica". Il "disconoscimento del carattere mafioso del gruppo facente capo a Carmine Fasciani da parte della Corte di merito", osservano ancora i supremi giudici, oltre a "violare la norma incriminatrice", è contraddittorio "quando non manifestamente illogico" anche "rispetto alle acquisizioni probatorie date per conseguite dallo stesso giudice". La Corte d'appello di Roma, dunque, in diversa composizione, dovrà riesaminare la vicenda e "a partire dal carattere mafioso del gruppo" rivalutando ogni questione "circa la partecipazione, con il relativo grado e consapevolezza, degli imputati al predetto sodalizio".
Per la Cassazione ad Ostia il clan Fasciani è mafia
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