Un evento per incontrarsi, progettare e per aiutare l’AOPCS
di Lorenzo Baldo - Foto
“Tutti a cena alla Casa di Paolo, perché per fare la differenza, a volte può bastare poco.
E farlo con il sorriso è davvero bellissimo! Grazie a quanti hanno reso splendida questa serata, a tutti gli Amici di questo luogo magico,vecchi e nuovi. A quanti si impegnano, ci credono, sanno essere coraggiosi e soprattutto ottimisti come lo era a Paolo, a quanti in questo posto donano e ricevono amore, a quanti hanno sentito di essere a Casa”. Inizia così il post di Roberta Gatani, tra i responsabili della “Casa di Paolo”, nonché nipote di Paolo Borsellino, pubblicato sulla sua pagina facebook. Sono passate poche ore dalla cena organizzata ieri sera in via Vetriera assieme a tanti amici di Palermo e di tutta Italia. “Sarà l'occasione per conoscere le nostre attività, per sostenerle, gustando cibi genuini, semplici e deliziosi preparati e serviti dai nostri meravigliosi volontari - si leggeva nella pagina facebook dell’evento - la vostra partecipazione a questa cena, ci aiuterà inoltre ad organizzare, insieme alla AOPCS , un pranzo, il giorno 23 dicembre, per le famiglie più bisognose del nostro quartiere”. E’ così è stato.
{gallery}20171217-casa-di-paolo-gatani{/gallery}
“Per tanti anni questa casa è stata silenziosa come tutto il quartiere e sembrava non dovesse più rinascere, oggi comincia a riprendersi la propria dignità, la casa di Paolo è un modo per mettere questa città al servizio dei cittadini non solo della Kalsa ma del mondo intero”. Era il 17 luglio 2015 quando Rita Borsellino apriva i battenti della “Casa di Paolo”. Accanto a lei c’era suo fratello Salvatore che aveva ulteriormente ribadito il significato della ristrutturazione di quella che era stata l’antica farmacia della famiglia Borsellino. “Grazie all’aiuto di tutti - aveva evidenziato Salvatore - voglio dare un opportunità ai ragazzi per uscire dalla perversa spirale di povertà emarginazione e criminalità organizzata voglio tornare in questo quartiere dove da bambino giocavo con Paolo, ad insegnare il mio mestiere”. In questi due anni molteplici sono state le attività realizzate e i progetti in itinere: laboratori informatici, di lingua inglese, creativi e artistici, nonché culturali; doposcuola, recupero scolastico e infine attività creative e cineforum. Ma non solo: durante l’ondata di gelo dello scorso gennaio la “Casa di Paolo” ha aperto le sue porte dando accoglienza ad alcuni senzatetto. “Queste mura non vogliono rappresentare solo un luogo di memoria - aveva ricordato Salvatore Borsellino - ma sono anche un luogo di accoglienza per tutti. Quando ho trovato quattro senzatetto che mangiavano dentro la Casa di Paolo per me è stata una grande gioia. Vorrei persino far togliere le porte perché tutti devono poter entrare in quei luoghi e trovare l'amore di mio fratello, l'amore che aveva per la vita e per la città”.
Ed è proprio il cuore grande di Paolo Borsellino che continua a battere forte nel suo quartiere, nella sua Palermo. Per la quale ci può essere ancora speranza.
Info: la Casa di Paolo
La storia
La Casa di Paolo è il sogno di Salvatore Borsellino, abbracciato poi da tante altre persone: quello di fare tornare Paolo alla Kalsa, il quartiere dove il magistrato e i suoi fratelli, sono nati e dove hanno vissuto da ragazzi.
Per fare nascere la Casa di Paolo Salvatore Borsellino ha utilizzato i locali della vecchia farmacia appartenuta alla sua famiglia in via della Vetriera, recuperati da un grave stato di degrado. A questi spazi, ha annesso i locali attigui, sottostanti al balcone della casa dove Paolo è nato, che Salvatore ha acquistato a sue spese.
I locali sono stati riadattati grazie ad una sottoscrizione pubblica, nata per iniziativa della poetessa siciliana Lina La Mattina, alla quale hanno partecipato sia gli aderenti al Movimento delle Agende Rosse, sia tanti comuni cittadini che hanno voluto dare il loro aiuto.
Nasce così la Casa di Paolo, inaugurata il 17 luglio 2015, nell’ambito delle manifestazioni per il 23° anniversario della strage di via d’Amelio.
Non una “casa di memoria”, ma qualcosa di vivo, dove i ragazzi a rischio del quartiere potranno trovare una alternativa a quella perversa spirale che potrebbe inghiottire tanti di loro come i compagni di giochi di un tempo di Paolo e Salvatore Borsellino.
Per chi volesse fare una donazione, tramite Pay Pal o Carta di Credito, si accrediti sull’IBAN IT02Z0335901600100000153735
Tratto dalla pagina facebook.com/casadipaolokalsa
In foto: Roberta Gatani insieme a Rita e Salvatore Borsellino