di AMDuemila
“Vittorio Sgarbi? A noi non interessa se verrà o meno. Noi non siamo qua per raccogliere la sua provocazione ma per solidarietà al magistrato Nino Di Matteo”. Lo mettono subito in chiaro i partecipanti al sit-in organizzato spontaneamente da liberi cittadini dopo le parole che l'assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia ha pronunciato intervenendo ad Agorà su Rai3 dicendo che il pm Nino Di Matteo, oggi sostituto alla Direzione nazionale antimafia, "ha tratto beneficio delle minacce di morte ricevute dal carcere da Totò Riina. Ha cavalcato l'onda per fare il martire”. Così oggi pomeriggio, presso “la Statua” nelle vicinanze dell'Istituto Don Bosco, in via Libertà, dove Sgarbi era atteso per la presentazione dell’ultimo libro di Totò Cuffaro. Alla fine però Sgarbi, che aveva annunciato di voler partecipare anche al sit-in, non si è presentato. Mantenendo il suo stile provocatorio ha preferito commentare sul web postando una foto su Facebook in cui si vedevano pochi manifestanti. “Volevo andare al sit in di solidarietà per il pm di Matteo ma temevo di perdermi fra la folla...”, ha scritto su Facebook.
“Quella foto è stata fatta alle tre quando non c’era ancora nessuno - hanno replicato i partecipanti - Si tratta di un evento organizzato spontaneamente, ci sono lavoratori, consiglieri di circoscrizione, impiegati, civili. E il nostro intento è quello di mostrare solidarietà ad un magistrato”. Alla manifestazione erano presenti anche alcuni rappresentanti di Scorta civica con lo striscione “Noi stiamo con Nino Di Matteo”. “Noi crediamo che le parole dette da Sgarbi siano gravi - commenta Alfredo Russo - Il Presidente Musumeci ha dichiarato che uno è libero di dire ciò che vuole richiamando alla sobrietà e prendendo le distanze. Ma questo soggetto è parte della sua Giunta, del suo Governo. Ricordo che in passato anche Battiato fu cacciato dalla Giunta Crocetta per parole gravi dette contro un parlamentare donna. Era stato giusto allora allontanare Battiato ed è giusto oggi allontanare Sgarbi per parole così inaccettabili”.
E poi aggiunge: “Come Scorta civica abbiamo aderito in passato al sit-in sotto il tribunale di Palermo facendoci promotori della richiesta al Ministero degli Interni per la dotazione del bomb-jammer per la sicurezza del magistrato. Oggi, dunque, era giusto essere qui. Questi attacchi sembrano strumentali proprio nelle settimane che precedono la ripresa del processo trattativa all’aula bunker”.