di AMDuemila
E' la potenza economica che detta le regole anche dentro Cosa nostra e questo le famiglie mafiose l'hanno capito bene, tanto che si sarebbero rivolte a veri e propri broker per rinsaldare l'asse d'affari con i trafficanti del Sud America.
Le “famiglie” partecipano all'investimento mettendo una quota e il broker, che non è un uomo d'onore ma lavora anche per il mafioso di turno, organizza l'affare tra acquirente e venditore.
Sono i nuovi liberi professionisti del business della droga che stanno gestendo la ripresa economica della mafia siciliana. Manager senza padroni di cui parlano le indagini della procura distrettuale antimafia diretta da Francesco Lo Voi. Per comprendere e meglio affrontare la riorganizzazione mafiosa in atto domani, a Palermo, ci sarà un comitato presieduto dal ministro dell'interno Marco Minniti con i vertici nazionali delle forze dell’ordine, i prefetti e i capi delle procure della Sicilia Occidentale.
Chi sono questi broker? Uomini d'un tempo come Giuseppe Joe Spatola, deceduto un anno fa per un malore improvviso, che ha vissuto l'asse Palermo-Stati Uniti d'America all'epoca di Pizza Connection e che dopo 15 anni di carcere negli States è stato rispedito dal Fbi a Torretta. Tornato al suo paese, che negli anni '80 fu base operativa di alcuni traffici di droga, sarebbe stato contattato da un ex compagno di cella, il boss di 'ndrangheta Vincenzo Roccisano. Il quale cercava un finanziamento per un carico di droga dalla Colombia. Da lì ricominciano i contatti tra i due. Assieme a Joe Spatola, secondo le indagini, sarebbe stato attivo anche suo cugino Salvatore.
Ma ci sono anche giovani rampolli che vorrebbero farsi spazio in questo mondo d'affari. C'è un dialogo tra il boss Roccisano e un ragazzo di Carini, figlio di un broker, che nonostante il padre abbia scelto per lui un futuro lontano dal business della droga, prova a convincere il boss calabrese. “Mio padre mi tiene così, sono stufo. Devo chiedere i soldi a lui ogni giorno” dice il giovane. Ma il boss è chiaro: “No, non vuole che ti macchi la condotta, devi stare pulito”.
Tra gli uomini d'affari d'un tempo ci sarebbe anche Domenico Mimmo Mannino, oggi oramai ottantenne, latitante dal 1993. Di lui non si hanno notizie dopo che, nel 1988, riuscì a scamparsi una grossa operazione, fatta scattare dallo stesso Falcone, fra Italia e Stati Uniti d'America. Al momento non sappiamo dove sia e cosa stia facendo, certo è che l'asse Torretta-Americhe la conosceva bene all'epoca.
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