Foto e Video
di AMDuemila
Presentati a Trappeto “Quel terribile '92”, “Il Vurricatore”, “Il bandito della guerra fredda” e “Crimini al microscopio”
Quattro libri per fare memoria ma anche cercare di annodare quel filo rosso che unisce le stragi che si sono sviluppate sin dall’inizio della storia repubblicana italiana. Settant’anni sono trascorsi da Portella della Ginestra, venticinque dalle stragi siciliane di Capaci e via d’Amelio. Avvenimenti che hanno come comun denominatore la presenza di depistaggi ed una verità che, nonostante il tempo trascorso, non è ancora completa.
© Patricia M. Ferreira Larrieux
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https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/66423-alla-ricerca-della-verita-in-un-mare-di-bugie.html#sigProIdfce52eadbb
Per cercare di comprendere il cammino faticoso che si manifesta per il raggiungimento di quest’ultima, nella splendida cornice del lungomare di Trappeto, giovedì scorso si è tenuta la presentazione, organizzata dal Siap, di quattro libri: "Il bandito della guerra fredda" (ed. Imprimatur) di Pietro Orsatti, giornalista e scrittore per ricostruire la storia di Salvatore Giuliano e di Portella della Ginestra; "Crimini al microscopio" (Dario Flaccovio editore) di Paola Di Simone, funzionario della Polizia Scientifica di Palermo. Biologa e Specialista in Genetica Medica per comprendere la differenza tra la condotta degli investigatori delle serie Tv e la realtà del lavoro scientifico; "Il vurricatore" (ed. Leima) di I.M.D., poliziotto e scrittore, autore delle più importanti catture di latitanti, una storia ispirata alla realtà di un giovane siciliano che, entrato a far parte di Cosa nostra, diventa il "vurricatore", ossia il "seppellitore”; ed infine "Quel terribile 92" (ed. Imprimatur) di Aaron Pettinari, giornalista e capo redattore di ANTIMAFIADuemila, in cui, tramite 25 voci di “non addetti ai lavori” si cerca di raccontare il 1992, un anno che resterà per sempre impresso tra le pagine più tragicamente importanti della storia recente del nostro Paese. All’incontro, oltre agli autori, ha partecipato anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso il 19 luglio 1992, che ha fatto il punto della situazione, a venticinque anni di distanza.