di AMDuemila
Si apre un nuovo capitolo per quanto riguarda le indagini sulla scomparsa dei due imprenditori palermitani Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio, spariti il 3 agosto del 2007. I carabinieri del Roni hanno convocato una serie di persone che hanno rilasciato le impronte digitali da confrontare con quelle scoperte su un reperto sequestrato nell'ambito dell'inchiesta. Dallo scorso marzo è noto che la Procura di Palermo ha iscritto nel fascicolo degli indagati Dario Lopez e Francesco Paolo Alamia, soci dei Maiorana del cantiere di Capaci dal quale scomparvero, accusati di omicidio. Alamia, socio in affari di Maiorana dagli anni Ottanta, è stato anche assessore comunale a Palermo e avrebbe avuto rapporti d'affari con l'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino. Indagato per concorso in associazione mafiosa insieme a Dell'Utri e Berlusconi, la sua posizione venne archiviata nel 1997. Dario Lopez, invece, sarebbe stato uomo di mediazione, colui che garantiva la tranquillità del cantiere.
Anche a loro sono state chieste le impronte così come ad una serie di soggetti che hanno lavorato nel cantiere edile di Isola delle Femmine in cui Maiorana stavano realizzando delle villette. L'inchiesta, condotta dai carabinieri, è coordinata dai Pm Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. I corpi dei due imprenditori, visti per l'ultima volta nel cantiere di Isola delle Femmine, non sono mai stati trovati. La loro auto, una Smart, venne ritrovata nel parcheggio dell'aeroporto di Punta Raisi, ma dalle indagini emerse che i due non avevano preso alcun volo. Secondo gli inquirenti, dunque, quella sarebbe stata una messinscena.
Nel gennaio 2016 in un pozzo nella zona di Villagrazia, sepolti da metri di materiale edile, vennero ritrovati una scarpa e un sacco macchiato di tracce rosse ma il Ris ha escluso che possano essere appartenuti ai Maiorana.
Dietro alla scomparsa e all'omicidio, ormai certo, dei due imprenditori ci sarebbe una storia complessa di ricatti e affari milionari. Infatti, poco prima della scomparsa Francesco Paolo Alamia, cedette le quote della ditta di costruzioni Calliope srl, di cui era socio con Maiorana, all'imprenditore Dario Lopez. Da questi le quote passarono alla compagna di Antonio Maiorana, Karina Andrè. E’ si quella rinuncia alla partecipazione societaria che si concentrano ora gli inquirenti che ipotizzano che lo stesso sarebbe stato costretto in quanto vittima di un ricatto. Di Maggio, invece, già arrestato per mafia, è figlio di Lorenzo Di Maggio, condannato per associazione mafiosa e cognato del boss Salvatore Lo Piccolo. E' titolare di una ditta di movimento terra. L'indagato, emerge dalle indagini, era nella zona del cantiere di Isola delle Femmine nel giorno della scomparsa dei due. Proprio il capomafia Lo Piccolo, dopo la scomparsa dei due imprenditori, avvenuta nel suo territorio, diede incarico ad alcuni suoi uomini di capire che fine avessero fatto i Maiorana. Ma quella richiesta di informazioni non portò da nessuna parte.
Scomparsa dei Maiorana, chieste le impronte agli indagati
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