Rinvio a giudizio per il mafioso Venerando Lauretta
di AMDuemila
Rinviato a giudizio il mafioso Venerando Lauretta, classe 1969, già condannato per mafia. A deciderlo è stato il gup di Catania Anna Maggiore, con l’accusa di minacce aggravate dal metodo mafioso, dalla continuità e dalla recidiva ai danni del giornalista vittoriese Paolo Borrometi. La decisione è stata presa lunedì nel corso dell'udienza preliminare durante la quale il pm, il sostituto procuratore distrettuale Valentina Sincero, ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio. Presente, al tribunale, anche il presidente dell’ordine regionale dei giornalisti Riccardo Arena.
Lauretta è accusato di aver minacciato il giornalista dell'Agi e direttore del sito online laspia.it. Il mafioso, attraverso Facebook, aveva lanciato pesanti minacce nei confronti di Borrometi: "Il tuo cuore verrà messo nella padella. E dopo me lo mangerò capito piscia letto”, è una delle frasi rivolte contro il cronista. E ancora: "Voglio pagarti il reato che commetto su di te", "Sarò dietro la tua porta. Mi viene da ridere pensando il gg che 6 tra le mie mani", "Ti devo accecare con le dita", "Non ti salva neanche Gesu' Cristo", "Pure che mi arrestano c'è chi viene a cercarti... Ora ti faccio passare la voglia di vivere”.
Paolo Borrometi vive da quasi tre anni sotto scorta ed ha già esposto denuncia contro i presunti autori di altre minacce. per questo è già in corso a Ragusa un processo, a carico del presunto reggente del clan mafioso locale, nel quale la Fnsi è parte civile al fianco del giornalista. La polizia di Stato di Vittoria, due giorni fa, ha denunciato alla Procura di Ragusa l'uomo che aveva minacciato on-line il sindaco Giovanni Moscato e Borrometi dopo la trasmissione 'Radio anch'io' dove entrambi erano stati ospiti dopo l'inasprimento della criminalità nel paese del Ragusano.
Al nuovo processo sono state ammesse come parti civili, oltre al cronista, rappresentato dall'avvocato Vincenzo Ragazzi, anche la Federazione nazionale della Stampa (con il legale Roberto Lopelli), l’Ordine nazionale e regionale dei Giornalisti e il comune di Vittoria. L'ordine regionale si è costituto parte civile con gli avvocati Nino Caleca e Marcello Montalbano, quello nazionale con il legale Enrico Trantino.
Il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso, ha ribadito la "vicinanza del sindacato a Paolo Borrometi" così come "lo è e lo sarà sempre a tutti i cronisti che subiscono minacce e intimidazioni per via del loro lavoro". "Le giornaliste e i giornalisti italiani - ha detto ancora - devono sapere che non sono soli nella loro battaglia per la legalità. Perché difendere il loro diritto a raccontare i fatti significa non difendere la categoria, ma la libertà di stampa e la democrazia". La prima udienza, che avrà luogo a Ragusa, è fissata per il prossimo 26 maggio.
Foto © Paolo Bassani
Minacciò Borrometi: si apre il processo
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