Due sono di ragazzini tra i 12 e i 14 anni
di AMDuemila
Una cavità naturale profonda 40 metri nelle montagna tra Palermo e Trapani, a Roccamena, al cui interno sono stati ritrovati i resti di ben 12 corpi umani, tra cui due ragazzini di 12 e 14 anni. Un vero e proprio cimitero infernale dove, secondo la tesi più accreditata, la mafia faceva sparire i corpi delle sue vittime. Il periodo risalirebbe tra gli anni ’60 e ’80 secondo i primi esiti delle analisi effettuate sui ritrovamenti iniziati ad ottobre dopo che una fonte indicò alle forze dell’ordine il punto preciso in cui cercare.
Informazioni dettagliate che portarono i Carabinieri della Compagnia di Monreale dritti alla grotta naturale ed ai primi ritrovamenti. Indicazioni di chi forse sapeva da tempo ed ora vuole togliersi un peso dalla coscienza. Ed ha deciso di farlo proprio dopo la morte di Bartolomeo Cascio, imprenditore e boss di Roccamena fedelissimo di Riina e Provenzano, deceduto a luglio scorso nella sua città.
Intanto molte persone si stanno rivolgendo alle caserme dei carabinieri di Roccamena, Corleone e Monreale per sottoporsi alla comparazione del Dna, nella speranza di ritrovare il padre, la madre, un figlio o un altro famigliare scomparso più di vent’anni fa quando i Corleonesi di Liggio iniziavano la scalata al potere.
Le analisi e le ricerche per dare un nome ai corpi ritrovati sono affidate agli esperti del Ris sotto il coordinamento dei pubblici ministeri Leonardo Agueci, Sergio Demontis e Siro De Flammineis.
A Roccamena il cimitero della mafia conta 12 corpi
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