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sposi elicottero calabriaLa Procura di Vibo Valentia apre un’inchiesta
di AMDuemila
Un volo in elicottero per il matrimonio, l’atterraggio in piazza, transennata per l’occasione ed un centro storico inibito al traffico. Sono queste alcune immagini eclatanti andate in scena nel comune di Nicotera, in Calabria. Gli sposi d’eccezione erano Antonio Gallone, operaio comunale e nipote di un esponente del clan Mancuso, e la sua Aurora.
Un matrimonio a cui hanno partecipato centinaia di invitati con volo programmato su un piccolo Rototech che li ha attesi appena dietro la chiesa. Quindi c’è stato l’atterraggio in pieno centro storico.
Ancor più clamoroso è che quelle transenne erano appartenenti al Comune, anche se il sindaco Franco Pagano dice di non aver firmato alcuna autorizzazione. La Procura di Vibo Valentia vuole vederci chiaro e capire come un elicottero abbia potuto violare ogni regolamento, atterrando e decollando più volte in pieno centro abitato. E si indaga anche su chi ha permesso un episodio simile.
Ma nessuno, a quanto pare, sa nulla. Ignari di tutto sarebbero stati il direttore dell’ufficio tecnico ed il comandante dei vigili urbani e il primo cittadino ha voluto diffondere una nota per spiegare che “il Comune di Nicotera non ha rilasciato nessuna autorizzazione per operazioni di volo sul proprio territorio e/o di atterraggio nel proprio centro abitato… Solo degli sprovveduti o peggio ancora dei ‘folli’ avrebbero potuto autorizzare l’atterraggio del velivolo in argomento in un centro abitato. Di sicuro non il sindaco”. Il sindaco, in realtà, ha anche ammesso che la richiesta era arrivata ma che come da prassi se ne sono occupati polizia municipale ed ufficio tecnico. E, sempre secondo quanto sottolineato dal sindaco, è stato quest’ultimo “nella propria autonomia funzionale e decisionale” ad autorizzare “con proprio provvedimento, esclusivamente, la manovra di atterraggio del velivolo all’interno del campo sportivo”. Ciò significa che, almeno ufficialmente, non erano previsti voli “cittadini”.
Ma la ditta che ha fornito il piccolo elicottero, la Ferrari e la Maserati utilizzate dagli sposi, ha fatto sapere di avere ogni carta a posto. Dove sia la verità, al momento, non è dato saperlo on la Procura di Vibo che è decisa ad andare fino in fondo come assicurato dal procuratore facente funzioni Michele Sirigiovanni. Del resto non è la prima volta che il comune finisce sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati, già sciolto er due volte in dieci anni per infiltrazione mafiosa, nuovamente finito all’attenzione di una commissione d’accesso sulla cui relazione il Viminale si deve pronunciare.

In foto: i due sposi e l'elicottero (repubblica.it)

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