di Francesca Mondin
L'udienza è terminata ed è stata rinviata al 24 settembre, ore 9:30.
Riparte stamani il processo trattativa stato-mafia, con l’audizione del pentito Francesco La Marca, ex killer di Cosa nostra, favoreggiatore del gruppo di fuoco che uccise il vicequestore Ninni Cassarà e l’agente Roberto Antiochia nell'agosto dell'85.
Il collaboratore di giustizia è chiamato a raccontare dei rapporti tra Vittorio Mangano, lo “stalliere” di Arcore e Marcello Dell’Utri, (cofondatore di Forza Italia ora in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, ndr) oltre che dei legami che Mangano aveva con Giovanni Brusca e Leoluca Bagarella.
Francesco La Marca già nel processo a carico di Marcello Dell’Utri aveva parlato delle disposizioni che sarebbero state impartite da Mangano alla vigilia delle elezioni nazionali del 1994: ''Pochi giorni prima che Mangano partisse per Milano dove avrebbe dovuto incontrare alcuni politici, mi disse di far votare Forza Italia perchè avremmo ottenuto vantaggi, come l'abolizione del 41 bis ed una legge contro i pentiti''.
Per l’udienza di oggi era prevista anche la testimonianza dell’ex camorrista Bruno Rossi per riferire quanto avrebbe appreso da Gaetano Grado, ex uomo d’onore della famiglia di Santa Maria Di Gesù, vicinissimo ai boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi, in merito ai rapporti dello stesso Grado con Vittorio Mangano e Marcello Dell’Utri. Nonché riguardo gli investimenti che fece Cosa Nostra a Milano. Il presidente della corte Alfredo Montalto, però, nell’udienza di ieri ha letto un ordinanza per cui è stata ritenuta non necessaria l’audizione di quest’ultimo.