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sparatoria-autoDietro il delitto l’ombra dell'ex sindaco Vilmar Acosta, oggi latitante
di Jorge Figueredo e Omar Cristaldo - 24 febbraio 2015
E' dello scorso 20 febbraio la notizia di un triplice omicidio avvenuto a Ypejhú. Secondo i dati preliminari il delitto è avvenuto alle 10.45, in una zona di confine tra Ypejhú e Paranhos, frontiera con il Brasile. Le vittime dell’attentato sono Gregorio Salino López, marito della consigliere comunale di Ypejhú Elisa Lomaquis, e due indigeni di nazionalità brasiliana. Secondo le prime notizie, al momento dell’attacco al veicolo, nel quale viaggiava Gregorio Salino si trovavano a passare una donna e sua figlia, Cineia Benítez e la giovane Edith Dà Silva, di 15 anni, entrambe decedute.
I sicari sono fuggiti subito dopo l’agguato a bordo di un camioncino utilizzato per l'attentato poi abbandonato in zona Colonia 11 di Settembre, Villa Ygatimí, distante circa cinque chilometri dal luogo del delitto, in una zona nota con il nome di "Tierra de Ninguém" ("Terra di nessuno"), dove hanno bruciato il mezzo per non lasciare prove.

Testimoni asseriscono che chi ha compiuto l'attentato lavori per il clan capeggiato dall'ex sindaco di Ypejhú, Vilmar "Neneco" Acosta Marques, latitante e presunto mandante dell'assassinio del corrispondente di ABC Color, Pablo Medina, e della giovane Antonia Almada, avvenuto il 16 ottobre dell'anno scorso mentre erano di ritorno da un servizio giornalistico.
In numerose occasioni Medina aveva accusato gli Acosta di essere i principali boss del narcotraffico nella zona e responsabili al tempo stesso di almeno una ventina omicidi avvenuti negli ultimi quattro anni e questo sarebbe il motivo che avrebbe portato alla morte il giornalista paraguayano.
Nonostante le accuse, a detta di diversi testimoni, il Neneco continuerebbe a passeggiare indisturbato nella zona, a dispetto dell’ordine di cattura internazionale che pende sulla sua testa e su altri membri del clan. "Neneco" conterebbe sull'appoggio di leader politici e persino di membri delle forze dell'ordine della zona, che ne garantirebbero la sua impunità.

Più ipotesi al vaglio
Al momento non si può scartare alcuna ipotesi riguardo il movente che ha portato a questo attentato contro il marito di una consigliere municipale dello stesso schieramento politico di Vilmar Acosta e che, secondo alcuni fonti, era una delle sue più forti sostenitrici. Una delle ipotesi è che il clan capeggiato da Vilmar "Neneco" Acosta avrebbe incolpato Gregorio Salino López di essere il responsabile dei diversi sequestri di droga avvenute negli ultimi mesi da parte delle autorità. Addirittura si ipotizza che questi potesse essere uno degli informatori della polizia nelle indagini in corso sull’omicidio del giornalista Pablo Medina. Nei prossimi giorni sicuramente emergeranno altri indizi che contribuiranno a fare luce su questo delitto che ha lasciato tre vittime, in una zona controllata dalla mafia paraguaiana.
Del resto il distretto di Ypejhú dista circa 337 chilometri dalla capitale Asunción, lungo la ‘frontera seca’ con il Brasile, ed è considerato uno dei punti strategici per il commercio del narcotraffico. Negli ultimi anni è stato scenario di molteplici casi di crimini violenti irrisolti ma la speranza è che non sia questo il caso.

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