Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di-girolamo-giacomo2Le minacce al procuratore Alberto Di Pisa e al giornalista Giacomo di Girolamo
di Francesca Mondin e Miriam Cuccu - 4 febbraio 2015
“Me l’aspettavo, non in forma così eclatante, ma me l’aspettavo”. Così Giacomo di Girolamo, giornalista e direttore del quotidiano online marsala.it e tp24.it, commenta la busta ritrovata nella cassetta delle lettere della sua abitazione. Al suo interno, minacce di morte al procuratore capo di Marsala, Alberto Di Pisa, e alla sezione di pg della Guardia di finanza, con l’invito di consegnarle "al procuratore Di Pisa e ai caini dei finanzieri della Procura". Dentro, un secondo plico con polvere da sparo e un messaggio: "Ne abbiamo tanta... Boom!".

Me l’aspettavo - spiega Di Girolamo - perché abbiamo alzato di nuovo il tiro. Negli ultimi tempi sono stato meno impegnato nelle inchieste, da poco ho pubblicato un libro (Dormono sulla collina. 1969-2014, editore Il Saggiatore, ndr) che è uscito a ottobre. Dopo averlo presentato in varie località sono tornato ad occuparmi di molti fatti rimasti in sospeso e che non avevo dimenticato”.
A questo, Di Girolamo aggiunge l’attuale, delicata situazione politica di Marsala: “La nostra città va al voto perché il sindaco (Giulia Adamo, ndr) si è dimessa per una questione legata a una condanna per tentata concussione”. Proprio dall’allora primo cittadino marsalese il giornalista era stato querelato per una linea editoriale considerata troppo ostile all’amministrazione comunale, il cui processo è ancora in corso. “La politica subisce molti tagli, sono stati tagliati i comitati regionali, le province non esistono più, molti incarichi di questo governo per legge non sono pagati… la gestione del comune diventa, per determinate consorterie più o meno mafiose, un elemento fondamentale di gestione della cosa pubblica, di controllo del territorio. Rispetto a queste elezioni vedo molta tensione, tant’è che qualche settimana fa è stato dato fuoco a un’auto”.
Oltre a dirigere i suoi due quotidiani online, di Girolamo ha scritto altri libri sul fenomeno mafioso (“L'invisibile. Matteo Messina Denaro”, 2010 - Editori Riuniti, “Cosa grigia. Una nuova mafia invisibile all'assalto dell'Italia”, 2012 - Il Saggiatore) ed è particolarmente impegnato nello studio dell’interminabile latitanza di Matteo Messina Denaro, boss di Castelvetrano. Da circa otto anni conduce su Rmc 101 l’ironica trasmissione radio “Dove sei Matteo?”, in cui si rivolge sarcasticamente alla primula rossa imprendibile da oltre vent’anni. Le sue inchieste sul territorio, sulla mala politica e la presenza mafiosa locale non sono viste di buon occhio e non è la prima volta che Di Girolamo riceve messaggi intimidatori. “Ormai neanche li conto più - dice - riceviamo lettere minatorie più o meno allusive con grande periodicità. Avevo trovato una lettera con scritto ‘sei un serpente velenoso’, ‘tappati la bocca’, ‘sei un quaquaraquà’… Non ne parlo mai ma non perché le sottovaluti, le metto in conto come, purtroppo, normali controindicazioni del mestiere”.

ARTICOLI CORRELATI

Marsala: quando le istituzioni ostacolano la libertà d'informazione

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos