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quirinale-colledi AMDuemila - 8 gennaio 2015
Visita imprevista al Quirinale tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il nuovo procuratore di Palermo Franco Lo Voi. L’appuntamento, infatti, non sarebbe stato tra gli incontri ufficiali odierni programmati nell’agenda del Capo dello Stato, ormai prossimo alle dimissioni. Appena nove giorni dopo il suo insediamento ufficiale a Palermo, uno dei tribunali più “caldi” dove è in corso il processo sulla trattativa Stato-mafia, Lo Voi è volato a Roma dove Napolitano l’ha ricevuto per augurargli buon lavoro personalmente, ma anche per salutarlo prima di rassegnare definitivamente le dimissioni da Presidente della Repubblica, previste per il prossimo mercoledì.

Lo Voi è sempre stato considerato un magistrato “vicino” ad ambienti del Quirinale. Appena prima delle festività natalizie, Napolitano aveva firmato il decreto presidenziale per concedergli l’immediato insediamento nel nuovo ufficio, a scapito degli altri due candidati: Guido Lo Forte, attuale procuratore di Messina, e Sergio Lari, procuratore a Caltanissetta.
Non sono mancati gli screzi, in passato, tra Napolitano e la Procura di Palermo, culminati nel 2012 con il caso delle conversazioni intercettate tra il Capo dello Stato e l’ex consigliere Loris D’Ambrosio per le quali il Presidente, la cui carica è ormai agli sgoccioli, aveva sollevato un conflitto di attribuzione fino ad arrivare alla distruzione delle intercettazioni. Da Napolitano si sono susseguiti moniti, avvertimenti, attacchi più o meno velati verso il pool di pm (Di Matteo, Teresi, Del Bene, Tartaglia) che si occupa del processo trattativa Stato-mafia, mai visto di buon occhio dal Colle. Lo scorso ottobre Napolitano è stato sentito in qualità di testimone proprio al processo trattativa per chiarire alcuni punti sui suoi rapporti con D’Ambrosio, tra cui il contenuto di una lettera ricevuta dall’ex consigliere in cui si parlava di “indicibili accordi”.

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