di Francesca Mondin - 4 dicembre 2014
Uccisi e impiccati alla recinzione i due cani di Pino Maniaci e della sua famiglia. Un’altro grave atto intimidatorio in stile mafioso al direttore di Telejato, emittente televisiva comunitaria che da sempre combatte la forte presenza mafiosa del territorio.
Un azione vile e crudele che ha lasciato il giornalista e i colleghi senza parole: “Come sempre non ci sono parole per descrivere la cattiveria delle persone” ha scritto l’emittente ieri in una nota. “Ciò che più mi fa male non è tanto l’intimidazione - ha spiegato Maniaci - ma l’affetto che avevamo per i cani”. Ora i carabinieri, che conducono le indagini, stanno analizzando le immagini delle telecamere di video sorveglianza che potrebbero aver ripreso movimenti sospetti nella zona.
Maniaci, con il suo “giornalismo da strada” racconta quotidianamente quello che succede in Sicilia, parala di mafia e mafiosità denuncia fatti che avvengono a volte sotto gli occhi di tutti a volte in modo insidioso anche per questo ha sempre dato fastidio a molti.
La triste vicenda infatti “non si può ricondurre ad un inchiesta specifica” poichè tutti i temi che tratta Telejato sono spesso inchieste delicate. “Negli ultimi tempi- ha spiegato il giornalista -ci stiamo occupiamo della cocaina che arriva fino a Partinico, della microcriminalità così come delle misure di prevenzione di beni sequestrati”. “Da sempre cercano di fermarci con questi atti”.
Sabato scorso, infatti, ignoti avevano dato fuoco ad una Bmw del giornalista in disuso da un paio di anni che si trova parcheggiata nei pressi della sede dell'emittente, in contrada Timpanella. Nell’arco della sua storia Telejato e Maniaci hanno collezionato parecchie intimidazioni e minacce molto gravi: tre auto bruciate danneggiamenti vari, vetri spaccati, lettere anonime, i freni dell’auto tagliati fino ad arrivare ad un tentato strangolamento da parte del figlio di un boss mafioso. Il giornalista non si è mai fermato ed anzi ha sempre “rincarato la dose” denunciando senza timore le cosche di Cosa Nostra locali, offrendo un informazione vera, dettagliata e completa, necessaria per formare la così detta “coscienza civile”.
Ecco quindi che anche di fronte all’ennesimo atto intimidatorio Maniaci risponde con fermezza: “Il nostro lavoro continua sempre. Non ci fermiamo!”.
Nella giornata di oggi è stata organizzata anche una manifestazione di solidarietà per Telejato da parte di tutte le associazioni e di quella società civile che rifiuta e condanna il vile strapotere mafioso.
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