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polizia-arresto1-300x225Faide ed estorsioni a Biancavilla per il controllo del territorio
di AMDuemila - 13 ottobre 2014

Catania. Arrestate sette persone per associazione mafiosa, detenzione di armi ed estorsione nell'ambito di un’indagine di competenza della Dda di Catania sulla cosca mafiosa Toscano-Mazzaglia-Tomasello di Biancavilla. L'inchiesta ha permesso di sventare due omicidi, uno dei quali nella fase immediatamente precedente all'esecuzione, e di sequestrare un arsenale contenente anche Kalashnikov e fucili mitragliatori. Il provvedimento è stato eseguito da agenti della squadra mobile della questura e del commissariato della polizia di Stato di Adrano e da militari del nucleo investigativo del comando provinciale etneo. I particolari dell'operazione saranno spiegati nel corso di un incontro con i giornalisti alle 10.30 presso la sala conferenze della Procura di Catania.
Le persone fermate sono: Giuseppe Maglia, di 35 anni, Roberto Maglia, di 27, Riccardo Salvatore Cantone, di 25, Giuseppe Maglia, di 31, Davide Santangelo, di 24, e Placido Toscano, di 65. L'esecuzione del provvedimento restrittivo ha avuto luogo in una casa rurale a Cantone, dove sono stati trovati e sequestrati due fucili caricati a pallettoni, uno dei due armato a 'lupara', con canna e calcio mozzati, e munizioni. Indagini precedenti, nell'ambito della stessa inchiesta, avevano portato al sequestro di un arsenale ed all’arresto di Alfio Cardillo, di 71 anni, Vincenzo Cardillo, di 38 anni, e Gaetano Musumeci, di 27.
Le indagini, coordinate dalla Dda della Procura di Catania, sono partite dall'omicidio di Alfredo Maglia, 41 anni, assassinato ad Adrano il 28 ottobre 2013, considerato il reggente della cosca locale alleata della 'famiglia' Santapaola-Ercolano. Dinamiche che interesserebbero la faida negli ambienti criminali di Biancavilla per il controllo degli affari illeciti che hanno portato all'uccisione di Agatino Bivona, di 64 anni, e Nicola Gioco, di 45, il 13 ed il 15 gennaio 2014. Così sarebbero anche maturate le eliminazioni di Giuseppe Mazzaglia, allora reggente del clan, avvenuta il 19 aprile 2010, e del suo presunto luogotenente, Roberto Ciadamidaro, il 23 dicembre 2012.
E' emerso inoltre che nella scorsa primavera due degli indagati avevano pianificato l'eliminazione di un esponente della cosca in una città del Nord Italia, ma grazie al coordinamento della Dda della Procura di Catania ed al monitoraggio da parte di carabinieri e polizia su presunti sicari e vittima, il delitto venne impedito.
Il gruppo, è quanto emerge da un'intercettazione, voleva "curare il giardino", ovvero mantenere il controllo del territorio, anche con l'uccisione dell'esponente di un clan rivale. L'omicidio era stato fissato per il 6 ottobre scorso. Per evitarlo la polizia ha eseguito delle perquisizioni domiciliari che hanno portato all'arresto di tre persone (Alfio e Vincenzo Cardillo, di 71 e 38 anni, e Gaetano Musumeci di 37) trovati in possesso di un arsenale, compresi mitragliatori Kalashnikov e Skorpion. Altre armi sono state sequestrate nei giorni scorsi.
Vincenzo Cardillo era uscito da poco dal carcere e, secondo gli investigatori, aveva preso il controllo del gruppo, indebolendo la 'famiglia', tanto che Roberto Maglia, per sicurezza, aveva deciso di andare in Germania. Per questo la Procura ha disposto gli arresti, sei dei quali sono stati effettivamente eseguiti. Un settimo indagato si troverebbe invece all'estero.
Dalle indagini è spuntata fuori anche un'estorsione nei confronti del titolare di un chiosco di bibite e una tentata estorsione in pregiudizio del responsabile di una ditta del settore agricolo. Per queste due circostanze è stato disposto il fermo di Placido Toscano, operato dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Catania.

Fonte ANSA

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