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saccomanni-fabriziodi Antonio Nicola Pezzuto - 12 giugno 2014
Spiccano i nomi di Anna Maria Tarantola (attuale presidente della Rai) e dell’ex Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni
Un terremoto colpisce il mondo bancario italiano: epicentro Trani, Puglia. Sono stati infatti notificati dalla Guardia di Finanza gli avvisi di fine indagine che hanno colpito 62 persone. L’inchiesta, condotta dal Pm della Procura di Trani Michele Ruggiero, ha investito il gotha del mondo bancario italiano. Tra gli indagati spiccano i nomi dell’attuale presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, in qualità di ex capo della Vigilanza di Bankitalia, e quello del Ministro dell’Economia del Governo Letta, Fabrizio Saccomanni (in foto), ex dg di Bankitalia.
Usura bancaria continuata ed aggravata, questa la pesante accusa mossa dalla Procura di Trani ai big coinvolti nelle indagini. Le vittime sarebbero alcuni imprenditori del barese che, tra il 2005 e il 2012, avrebbero ottenuto finanziamenti prevalentemente sotto forma di anticipazioni su conto corrente, a tassi usurari.

Secondo l’accusa, il reato di usura sarebbe stato compiuto dagli organismi di governance e di controllo di quattro banche (Bnl, UniCredit, Mps e Popolare di Bari) con il concorso morale degli ex vertici di Bankitalia e di un attuale dirigente del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e Finanze. Secondo il Pm Michele Ruggiero, le banche avrebbero calcolato tramite un algoritmo i tassi di interesse in rapporto al credito accordato anziché calcolarlo in base a quello effettivamente erogato o utilizzato dal cliente come richiesto dalla legge. In tal modo, i Teg (tassi effettivi globali) sarebbero risultati falsati poiché più bassi di quelli effettivamente praticati. Così operando gli interessi utilizzati dalle banche per determinate categorie di finanziamenti (in forma di anticipazioni su conto corrente) risultavano sempre entro i confini dei “tassi soglia”, pur essendo in realtà ad essi superiori e, quindi, usurari.
La procura di Trani, nella sua accusa, sostiene che siano stati proprio la Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro a prescrivere alle banche di calcolare i tassi in maniera illegale.
Nelle indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari, sono coinvolti il presidente del cda di Bnl, Luigi Abete, l’ad Fabio Gallia, l’ex vicepresidente Piero Sergio Erede e il presidente del collegio sindacale, Pier Paolo Piccinelli.
Per quanto riguarda UniCredit, risultano indagati l’ex amministratore delegato Alessandro Profumo, attualmente presidente di Mps, il dg Roberto Nicastro e l’ex presidente del cda, Dietler Rampl. Per questa banca sono indagati anche l’attuale amministratore delegato Federico Ghizzoni, l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex vicepresidente Francesco Gaetano Caltagirone.
Per la Banca Popolare di Bari sono coinvolti nell’inchiesta l’ex presidente Fulvio Saroli, il presidente del cda e amministratore delegato, Marco Jacobini e il direttore generale Pasquale Lorusso.
Per Unicredit Banca di Roma risulta indagato Paolo Savona, ex presidente del cda mentre per Unicredit Banca d’Impresa Piergiorgio Peluso, figlio dell’ex ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, nel suo precedente ruolo di amministratore delegato di UniCredit Banca d’Impresa, l’attuale vicepresidente vicario di Unicredit spa, Candido Fois e l’ex presidente Mario Fertonani.

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