di AMDuemila - 17 maggio 2014
Monsignor Nunzio Scarano, il sacerdote arrestato per riciclaggio e coinvolto nell'inchiesta per il tentativo di trasferire in Italia soldi dall'estero con la copertura del Vaticano, avrebbe rivelato ai magistrati fatti scottanti legati all’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede) in particolare riguardo la gestione di conti correnti di laici e operazioni finanziarie.
"Non è una banca ma fa le cose di un istituto di credito - avrebbe detto ai pm secondo quando riportato da Metropolis - ha conti di persone e distribuisce interessi facendo una sorta di raccolta (e reimpiego) risparmi oltre ad occuparsi dell’amministrazione degli utili derivanti dal patrimonio...".
Il monsignore, tutt'ora ai domiciliari ha poi parlato della gestione dei conti correnti: "Con delle cifre, che a me non facevano vedere. Però se io torno lì so dove mettere le mani: nel senso che comprendo bene le responsabilità. So che su questi conti correnti, alcuni anche intestati ai Cardinali, c’erano degli interessi. Erano gestiti dai miei diretti superiori, poi c’era Giorgio Stoppa che era un grande manovratore di queste cose qui.. Poi con l’ultimo concistoro di Papa Ratzinger molti di quei conti furono cancellati. Trasferiti su altri istituti bancari, alcuni anche allo Ior". E poi ancora: "Si poteva fare con un bonifico internazionale, con un assegno circolare una situazione non del tutto trasparente riguardo alla gestione interna del Vaticano, e il motivo per il quale io avevo chiesto anche un’ispezione e la possibilità futura di parlarne con il Santo Padre". Un sistema che si sviluppava in maniera "capillare" con tano di "vendita di operazioni o di titoli che poi venivano venduti e comprati dalla stessa amministrazione del patrimonio della Santa Sede". Scarano avrebbe portato anche alcuni esempio indicando ai pm i nomi di alcuni istituti di credito: "Faccio anche un altro esempio molto pratico io tengo 50 miliardi di euro e li tengo presso il... (una banca; ndr) e mi dà l’1%, poi un responsabile Apsa, la cui figlia è sposata con il figlio di un direttore, un presidente di una banca, prende i 50 miliardi e li sposta su quell’altra banca. A me sottobanco cosa ne viene? Questa è una delle cose che accadevano all’interno dell’Amministrazione". Da quel che racconta Scarano, quindi, l'Apsa avrebbe conti correnti presso importanti banche, messi a nome di grandi istituti finanziari internazionali. "Alcuni conti sono internazionali, tipo Londra, Parigi - conclude - poi c’è questa società in Svizzera e credo che molti fondi siano depositati presso banche svizzere e altre banche di altri Paesi e molto meno in Italia".