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ingroia-antonio-webdi Aaron Pettinari - 9 ottobre 2013
“Probabilmente non sono compatibile con l'Italia” aveva detto con una battuta Antonio Ingroia all'udienza del processo Trattativa dello scorso settembre in cui l'ex magistrato venne nominato, seppur per poco dopo l'intervento dell'Ordine degli avvocati, come sostituto a Palermo per rappresentare gli interessi dell'Associazione Familiari Vittime dei Georgofili. Quel che è certo è che in un modo o nell'altro, qualunque cosa faccia o dica, viene immediatamente messo al centro delle polemiche. E dopo aver lasciato definitivamente la magistratura, esser diventato leader di Azione Civile e aver intrapreso una nuova carriera di avvocato ecco una nuova notizia. L'ex pm di Palermo è indagato dalla Procura di Caltanissetta per violazione del segreto istruttorio. A presentare l'esposto sono stati i figli del boss corleonese Bernardo Provenzano, Angelo e Francesco Paolo, per tramite dell'avvocato Rosalba Di Gregorio. Un fatto sicuramente singolare che a lanciare le accuse sia un mafioso, magari sfruttando il momento storico per esporre ed isolare ulteriormente l'ex pm, già attaccato da più parti. Nell'esposto si fa riferimento alle notizie pubblicate sul Fatto Quotidiano il 5 giugno scorso, in un pezzo scritto dai colleghi Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, in cui si parla, a suo dire, dell'interrogatorio in carcere del capomafia, avvenuto nel maggio del 2012 in seguito al tentativo di suicidio in carcere dello stesso Provenzano, “prima che fosse trascritto in cancelleria”.

provenzano-bernardo-web2Ad interrogare il boss si recarono i due magistrati Ingroia e il suo collega Ignazio De Francisci. In cella c’erano solo i due pm e Provenzano in quanto l'avvocato Di Gregorio non sarebbe stata informata. E sarebbe per questo che l'avvocato indica i pm come “gli unici che potevano avere raccontato i particolari dell'incontro alla stampa”. Ma mentre le indagini avrebbero escluso responsabilità da parte di De Francisci, oggi avvocato generale, diversa sarebbe la posizione di Ingroia che è stato iscritto nel registro degli indagati.
“Se questa notizia fosse vera sarebbe un fatto gravissimo, vorrebbe dire che c’è stata una fuga di notizia dalla Procura di Caltanissetta, perché al momento non ho ricevuto alcuna informazione” - ha replicato lo stesso Ingroia. E poi ha aggiunto: “È lusinghiero essere denunciati dal boss Bernardo Provenzano, mio imputato nel processo per la trattativa. Mi hanno già denunciato altri imputati eccellenti come Contrada, Dell’Utri, Berlusconi. È il solito sistema per cercare di rovesciare la frittata”.

In foto: Antonio Ingroia e Bernardo Provenzano

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