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csm-webdi AMDuemila - 18 settembre 2013
Il Consiglio superiore della magistratura ha aperto un fascicolo su Giovanni Donadio, pubblico ministero della procura nazionale antimafia. È quanto è accaduto in seguito della fuga di notizie, su Il Sole 24 ore e L’Ora della Calabria, in merito al resoconto di due riunioni nel quale il pm ha esposto gli sviluppi di un’indagine che aveva portato all’ipotesi della presenza dei servizi segreti e di ambienti para istituzionali eversivi e di estrema destra dietro le stragi del ’92 e ’93. Coinvolti nella strategia stragista nella quale il ruolo di Cosa nostra sembra essersi ridotto a una mera funzione esecutrice, anche ex agenti di polizia come “faccia di mostro”, descritto come un killer dal volto sfigurato per un colpo di arma da fuoco che sarebbe coinvolto in molti dei misteri italiani, dalla strage di Capaci all’omicidio del poliziotto Antonino Agostino.

Il superprocuratore Franco Roberti – scrive il Corriere della Sera – ha denunciato la fuga di notizie, ed ora la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per scoprire la “talpa” che ha dato queste informazioni alla stampa. Donadio, che conduceva l’indagine (una serie di colloqui investigativi condotti nell’arco di sette anni) dietro autorizzazione di Piero Grasso, ex procuratore nazionale antimafia ed attuale presidente del Senato, si è visto inoltre revocare la delega dallo stesso Roberti, che d’ora in avanti seguirà le indagini in prima persona supportato dai sostituti che svolgono un ruolo di collegamento con le altre Procure che indagano sulle bombe del biennio stragista.

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